2015-08-19 13:20:00

Siria. Is decapita il responsabile del sito di Palmira


I jihadisti dell’Is, il sedicente Stato islamico, continuano a destabilizzare il Medio Oriente: a Palmira, in Siria, è stato ucciso il responsabile degli archeologi, mentre l’Egitto è in stato di massima allerta lungo il confine con la Libia. Qui, oltre duemila famiglie hanno lasciato Sirte rifugiandosi nella città di el Marj. Massimiliano Menichetti:

Non si ferma la violenza in Iraq: oggi almeno 20 soldati sono morti per un attentato kamikaze a Beiji, città della provincia settentrionale di Salaheddin, dove ha sede la più importante raffineria del Paese. Sul fronte politico, mentre si combatte contro l’Is, l'ex primo ministro Nuri al-Maliki ha respinto i risultati dell'inchiesta parlamentare, che ha chiesto la sua incriminazione per aver creato le condizioni che hanno portato alla caduta di Mosul nella mani del sedicente Stato Islamico. Incandescente anche il fronte siriano dove la lotta contro i terroristi islamici prosegue con i bombardamenti a guida statunitense, nel contesto della guerra civile contro il regime. Migliaia i profughi interni ed esterni, nei campi allestiti nei pressi di Damasco vengono denunciati casi di tifo, mentre fa il giro del mondo la notizia della decapitazione dell'archeologo siriano Khaled Asaad, capo delle antichità della storica città di Palmira. Il corpo dell’uomo è stato appeso ad una colonna, aveva 82 anni, negli ultimi 50 era stato responsabile del sito patrimonio dell’umanità, conquistato dall'Is il 21 maggio scorso dopo il ritiro dell'esercito di Bashar al-Assad. Intanto, sul fronte libico si moltiplicano gli episodi criminali perpetrati dai jihadisti a Sirte e l’Egitto ha decretato lo stato di massima allerta lungo il confine con il Paese, mentre centinaia di famiglie stanno scappando dalla città portuale libica cercando rifugio a el Marj, nella Cirenaica (Libia nord-orientale). "L'Is sta attuando strategie diverse", sottolinea Massimo Campanini, professore di Islamistica e Storia dei Paesi islamici all'Università di Trento, il quale precisa che l’Is mira soprattutto a consolidarsi all’interno dei Paesi arabi, per poi eventualmente, in una fase successiva, proiettarsi in avanti verso l’Europa e l’Occidente. "L’Is - aggiunge Campanini - va nella direzione della negazione della potenziale capacità islamica di essere colloquiale, tollerante e di rispettare i diritti: quindi un tradimento di un Islam che, fatti i conti con la modernità, è in grado di avanzare una sua proposta di rinnovamento, anche politico, della concezione islamica".








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