2015-08-17 12:31:00

Card. Parolin termina visita a Singapore: siete faro in Asia


Il cardinale Pietro Parolin ha concluso con la tappa di Singapore il suo viaggio in Asia. Due, in particolare, i momenti ufficiali che hanno visto protagonista il segretario di Stato, che ha portato ad esempio la Città-Stato asiatica come luogo di pacifica convivenza tra le religioni. Il servizio di Alessandro De Carolis:

Un viaggio nell’“Isola alla fine della terra”, come Singapore viene definita nella lingua locale, un “puntino rosso” del Sudest asiatico sulle carte topografiche eppure una nazione capace di stare “spalla a spalla” con “molti Paesi del primo mondo”. Al cospetto del ministro degli Esteri della città-Stato asiatica e di altre autorità, il cardinale Pietro Parolin descrive la realtà di Singapore con un simpatico parallelo col Vaticano, entrambi entità geograficamente ridotte e per questo, dice, una conferma del detto “Piccolo è bello”.

Terra di armonia tra le fedi
La constatazione, improntata a simpatia, è corredata con l’esplicito apprezzamento da parte del segretario di Stato per l’impegno internazionale messo in campo da Singapore, in direzione – afferma il cardinale Parolin – di una “ricerca globale di pace e prosperità, soprattutto – precisa – in questo momento in cui il mondo si trova ad affrontare enormi sfide, come il fondamentalismo religioso e il terrorismo”.

Ricordando i 50 anni dell'indipendenza che Singapore celebra in questo periodo – la raggiunse il 9 agosto 1965 – il segretario di Stato si dice anche “lieto” di aver conosciuto l’“armoniosa” coabitazione tra fedi diverse ospitata dal Paese. Per questo, soggiunge, “vorrei incoraggiare all’impegno per un dialogo interreligioso efficace e una vera libertà di religione”.

Consapevoli della cura del creato
Altro nome di Singapore è quello di “Città giardino”. “Mi sembra – osserva il cardinale Parolin – un'espressione adeguata non solo per descrivere il verde circostante e piacevole in cui si vive, ma anche per rappresentare Singapore nel suo impegno di salvaguardia dell'ambiente e per una crescita di consapevolezza per ciò che riguarda la fragilità del nostro mondo”. Nella recente Enciclica “Laudato si’”, Papa Francesco – ricorda il segretario di Stato – mette “in evidenza la connessione tra ecologia, libertà individuale e la responsabilità della comunità”.

Singapore, Chiesa che ama il Papa
Analoghi pensieri del cardinale Parolin riecheggiano anche nella Tower Club, teatro della cena conclusiva in onore della delegazione vaticana. Un’occasione per il cardinale Parolin di ribadire anzitutto la gratitudine per l’ospitalità ricevuta in una “bellissima Isola” che, dice, “si erge come un faro tra le nazioni della regione”. Ma anche per destinare un ultimo pensiero alla Chiesa locale. Sacerdoti, religiosi, religiose e laici “hanno mostrato – sostiene – la forza dei vincoli di comunione e di amore” tra la Santa Sede e Singapore dove peraltro, constata il porporato, vivono “molte persone qualificate” e impegnate in entità legate alla Santa Sede e in organizzazioni cattoliche internazionali. “Questo meraviglioso segno della partecipazione attiva dei laici – è la conclusione del segretario di Stato – sia di buon auspicio per il futuro di questa Chiesa”.








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