2015-08-13 13:39:00

Giubileo, don Epicoco: "Gesù non usa stratagemmi, ama"


"Quella di Papa Francesco è la teologia dei volti. E il Giubileo non è che è una conversione a ripuntare gli occhi negli occhi di Dio". Don Luigi Epicoco, giovane parroco a L’Aquila e docente di Filosofia alla Pontificia Università Lateranense, ci introduce all'evento giubilare presentando la collana Strumenti di Misericordia (Tau editrice). Dieci piccoli volumi curati da teologi e biblisti, tra cui “La misericordia ha un volto. Il Giubileo straordinario della Misericordia secondo Papa Francesco”, di cui è autore egli stesso.

"La misericordia è l’esperienza di un amore gratuito. Dio vuole amarmi adesso, così come sono. La conversione viene dopo, come atto libero dell’uomo e della donna che ha fatto esperienza di quell’amore. Gesù non usa stratagemmi per far cambiare vita alle persone, certo ha a cuore la nostra felicità. Il nostro Dio è gelosissimo della nostra libertà. Ci vuole una santa umiltà per accogliere un amore così".

Qual è il peccato più difficile da eliminare?: "Non perdonarci noi. Il nostro super-io ci condanna e non ci fa accedere alla misericordia perché non ce ne fa sentire degni. E’ vero che non ne siamo degni ma non serve esserlo, in realtà. Perché Lui ci ama".

La misericordia la possiamo solo intuire. Perdonare sembra impossibile alle volte: "Ricordiamoci che il perdono è un favore a se stessi, quindi ci conviene darlo. Perché il male ci tiene in ostaggio. Diventa rancore perché è mancanza di pace. Il male si nutre del meccanismo di azione-reazione. La variabile del perdono, che è qualcosa di assurdo, non logico, spiazza il diavolo. Dobbiamo imparare a perdonare ogni mattina, ogni volta in cui avvertiamo questo risentimento, e tornare ad una Parola che è viva ed efficace e ci dà tutti gli antibiotici necessari ad affrontare le malattie di infelicità".








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