2015-08-13 13:59:00

Diocesi di Milano: colletta per il Refettorio "anti-spreco"


Per la prima volta una diocesi sceglie un innovativo strumento di finanziamento per iniziative di solidarietà. Si tratta della campagna di "crowdfunding", ovvero una raccolta fondi, solitamente promossa tramite internet, per il Refettorio ambrosiano di Milano. Sul sito noprofit.upeurope.com si può fare un’offerta e sostenere il progetto di solidarietà promosso dalla Caritas ambrosiana. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Purtroppo nella nostra epoca non mancano poteri e forze che finiscono per produrre una cultura dello scarto. Prendendo ispirazione da queste parole di Papa Francesco è nato lo scorso mese di giugno a Milano, in un ex teatro ristrutturato e impreziosito da opere d’arte, il Refettorio ambrosiano. Tra le finalità di questa realtà, di cui ha parlato anche il quotidiano americano “New York Times”, la trasformazione degli scarti in eccellenza e la promozione di iniziative di solidarietà. Fino ad oggi, sono state recuperate oltre 4,5 tonnellate di eccedenze alimentari provenienti dai padiglioni dell’Expo. Lo scorso 9 agosto è stata organizzata una cena di beneficenza preparata da quattro grandi chef sudamericani. Ora il progetto di solidarietà e anti-spreco del Refettorio, realizzato dalla Caritas ambrosiana e ideato dallo chef Massimo Bottura e dal regista Davide Rampello, approda su internet. Perché questa scelta? Risponde Luciano Gualzetti, vicedirettore della Caritas ambrosiana:

R. – Per dare la possibilità al più ampio numero di persone, anche all’estero, di poter contribuire e partecipare a questa avventura. In fondo, il Refettorio ambrosiano è la vera novità; permette di cucinare le eccedenze trasformando queste eccedenze in cibo buono in un luogo bello.

D. – Il Refettorio ambrosiano è una realtà giovanissima, nata lo scorso mese di giugno, ma già molto attiva …

R. – Il Refettorio ambrosiano è stato inaugurato il 4 giugno. Da allora, lo teniamo aperto alla popolazione locale. Siamo partiti con gli anziani soli del quartiere e poi abbiamo aperto anche ad altre realtà del quartiere. Avremo tutta una programmazione – finito l’Expo – per presentare anche la valenza culturale di questo Refettorio. Vorremmo che questo luogo sia visto come un luogo dei milanesi, un luogo da visitare anche per le opere d’arte che ci sono, oltre che da condividere per la sua attività istituzionale: le cene e i pranzi soprattutto per le persone in difficoltà. Mi preme sottolineare che noi lo portiamo avanti, con personale assunto dalla cooperativa della Caritas “Farsi prossimo”. Ma è uno spazio condiviso perché sono arrivate più di 100 persone che volevano fare volontariato: 85 le abbiamo selezionate e sono quelle che, di fatto, ci garantiscono l’agibilità, la possibilità di realizzare tutte queste cene, tutte queste iniziative.








All the contents on this site are copyrighted ©.