Lo sconforto e l’ansia di trovare facili soddisfazioni sono tra le cause principali che inducono molti ad aderire alle sette religiose. Lo ha detto in questi a Sumbe, in Angola, mons. Zacarias Kamuenho, arcivescovo emerito di Lubango, parlando con alcuni giornalisti del complesso fenomeno delle sette nel Paese africano dove se ne registrano di nuove. Per il presule, riferisce Angola Press, esse turbano la pace spirituale della società e, a discapito della Parola di Dio, cercano di screditare la fede dei credenti e l’azione sociale in genere.
L’appello di mons. Kamuenho
Mons. Kamuenho, che è intervenuto alle celebrazioni
per il 40.mo anniversario della nascita della diocesi di Sumbe, ha anche lanciato
un appello ai cristiani e alla società civile, affinché non aderiscano alle sette
e ha sottolineato che le Chiese in Angola dovrebbero lavorare unicamente per la pace
e per i progetti a carattere sociale. Sono le difficoltà di oggi e l’esigenza di provvedere
ai bisogni primari a rendere l’uomo più vulnerabile ad accettare ogni tipo di dottrina,
ha aggiunto il presule, specificando che il disorientamento in ambito sociale e nella
fede provoca anche problemi d’identità.
Necessaria sinergia per combattere la proliferazione delle sette
È necessario che i governanti conoscano i fenomeni
religiosi, le sette e la loro proliferazione per un intervento appropriato”, ha detto
il presule, per il quale urge anche un coinvolgimento di tutte le comunità nel recupero
integrale dei valori per la costruzione di una società che abbia una forte consapevolezza
della propria identità. (T.C.)
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