Lo sfruttamento delle risorse naturali nella zona di Antioquia e Chocó, in Colombia, sta avendo “gravi conseguenze” e sta minacciando “l’ambiente, la dignità della persona e la convivenza sociale”: questo l’allarme lanciato dai vescovi della regione, in una nota diffusa in questi giorni.
Coinvolgere maggiormente la popolazione
locale nei processi decisionali
Nel lungo documento, i presuli sottolineano che, anche
se lo sfruttamento minerario, in molti casi, avviene secondo la legge, tuttavia esso
dovrebbe coinvolgere maggiormente la comunità locale, perché ne va dell’economia della
popolazione. “In alcuni casi – si legge nella nota – in cui il risultato dello sfruttamento
minerario è devastante, ma rispettoso della normativa, le popolazioni locali potrebbero
decidere sulla destinazione economica del loro territorio, manifestando, ad esempio
tramite un referendum, la loro contrarietà alle attività di estrazione”.
No alla distruzione dell’ambiente
“Questo è un modo – proseguono i vescovi - in cui
i cittadini possono partecipare consapevolmente ed attivamente al processo decisionale
su questioni che riguardano la qualità della loro vita o che mirano a tutelare il
territorio da pratiche che contaminano le acque, uccidono la biodiversità, danneggiano
l’agricoltura, insomma: distruggono l'ambiente".
Guardare al bene comune di tutto il Paese
Lanciando, quindi, un appello al governo nazionale
ed al Congresso della Repubblica affinché vengano revisionati la legislazione mineraria
ed i trattati sul libero commercio, i vescovi colombiani auspicano che si guardi non
solo al “guadagno immediato”, bensì anche “alla necessità del bene comune di tutto
Paese”. Ciò che occorre “urgentemente”, sottolineano ancora i presuli, è che “la politica
e l’economia, in dialogo tra loro, si pongano decisamente al servizio della vita,
soprattutto della vita umana”.
Lo Stato regolamenti il settore minerario
Di qui, l’invito alle autorità statali responsabili
dell’ambiente affinché “lavorino in accordo”, assumendosi “l’impegno urgente di organizzare
e regolamentare le miniere”, in particolare quelle che hanno a che vedere con le risorse
idriche e forestali. Il documento è firmato dai vescovi delle arcidiocesi di Medellín
e Santa Fe de Antioquia, e dalle diocesi di Girardota, Sonsón-Rionegro, Santa Rosa
de Osos, Quibdó, Itsmina-Tadó, Jericó, Caldas, (I.P.)
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