2015-08-06 07:53:00

Barcone si ribalta : 26 migranti morti, centinaia i dispersi


Arriveranno questo pomeriggio nel porto di Palermo i 370 migranti sopravvissuti al naufragio avvenuto ieri al largo della Libia. Con loro anche le 26 salme recuperate in acqua. Si teme che in fondo al mare vi siano altre centinaia di corpi. Il servizio di Paolo Ondarza:

Forse l’agitazione dei migranti al sopraggiungere dei soccorsi la causa del ribaltamento del barcone di legno avvenuto a 22 miglia nautiche a largo di Zuwara, il porto della Libia da cui salpano centinaia di imbarcazioni della morte. L’SOS era partito nella tarda mattinata di ieri ed era stato subito raccolto dalla Capitaneria di Catania: nella zona sono state dirottati dalla Guardia Costiera due mezzi di soccorso: la Dignity One di Medici Senza Frontiere e l’irlandese Niamh del dispositivo europeo Triton. A queste si sono aggiunte nelle ultime ore altre unità della Marina militare che proseguono nella ricerca di centinaia di dispersi. Oscilla tra i quattrocento e i seicento, secondo le ricostruzioni, il numero delle persone a bordo al momento della tragedia: circa 100 sembra fossero chiuse nella stiva. Tra i migranti, per lo più africani, anche donne e bambini. Le condizioni del mare al momento del ribaltamento erano buone. “È stata una visione orrenda, i migranti si aggrappavano a qualunque cosa per sopravvivere mentre altri annegavano e altri ancora erano già morti” raccontano i soccorritori di Msf. Al microfono di Jean Baptiste Cocagne, Loris De Filippi, presidente in Italia dell’organizzazione umanitaria:

R.- "I soccorsi per il momento continuano, anche se va detto che durante la notte non è stato avvistato nessun corpo e salvata nessuna persona, quindi tutti stanno aspettando che il coordinamento dia l'ok ad alcune imbarcazioni per spostarsi, visto che non sembra ci siano più superstiti"

D.- Cosa chiedete all'Europa?

R.- A fronte del fatto che sta aumentando la capacità di soccorso in mare con imbarcazioni sia militari che private, come le nostre, succedono ancora questi fatti e succedono a persone che scappano da guerre e da situazioni di oppressione; per questo motivo noi chiediamo che l'Europa si faccia carico di individuare dei percorsi legali e sicuri per portare queste persone in salvo.

I morti di ieri si sommano agli oltre 2mila registrati nel Mediterraneo dall’inizio del 2015: l’incidente più pesante resta quello dello scorso 18 aprile in cui a perdere la vita furono in 700. 








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