Il Governo del Kerala ha accettato di aprire un dialogo con la Chiesa locale su un contestato progetto di costruzione di un grande porto commerciale a Vizhinjam, una striscia costiera di 13 chilometri a sud della capitale dello Stato indiano Thiruvananthapuram.
L’arcivescovo di Trivadrum chiede la protezione dei diritti dei pescatori
L’arcidiocesi latina di Trivandrum, sotto la cui giurisdizione
si trova questo territorio, è infatti scesa in campo contro la realizzazione del progetto,
che comporterà lo spostamento di 32 villaggi che vivono di pesca danneggiando circa
50mila famiglie. Un prezzo inaccettabile secondo l’arcivescovo mons. Maria Calist
Soosa Pakiam, che in una lettera pastorale letta in tutte le parrocchie durante le
Messe domenicali celebrate il 2 agosto nell’arcidiocesi, denuncia la scarsa attenzione
delle autorità dello Stato per l’impatto ambientale e sociale dell’opera e per i diritti
dei pescatori. “Non siamo contro lo sviluppo, ma chiediamo la protezione dei diritti
di chi sarà più penalizzato”, si legge nella lettera.
Dopo le proteste della Chiesa il Governo disponibile a trattare
E la voce di Soosa Pakiam, che si aggiunge alle proteste
dei pescatori, sembra non essere rimasta inascoltata. Il Ministro della pesca dello
Stato del Kerala K. Babu – riferisce l’agenzia Ucan - ha annunciato la disponibilità
del Governo ad avviare un nuovo giro di trattative con tutte le parti interessate.
L’inizio dei lavori per la ostruzione del porto, il cui costo è di costo di circa
109 milioni di dollari, era previsto il 17 agosto. La maggior parte dei fedeli dell’arcidiocesi
di Trivandrum sono pescatori e la Chiesa locale è da anni impegnata in programmi pastorali
e sociali per il loro sviluppo e sostegno. (L.Z.)
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