2015-08-05 17:19:00

Il MEG festeggia cento anni insieme al Papa gesuita


"Perché la mia gioia sia in voi" è il tema dell'Incontro mondiale del Meg (Movimento Eucaristico Giovanile) che dal 4 al 10 agosto si svolge a Roma e che culminerà venerdì in Aula Paolo VI per l'udienza dal Papa. 1500 ragazzi e ragazze da 38 Paesi per festeggiare il centenario di fondazione di quello che è il ramo giovanile dell'Apostolato della Preghiera, nato in Francia dall'intuizione di un gesuita. 

"Noi proponiamo un cammino per diventare adulti sullo stile di Gesù", spiega Loris Piorar, Responsabile MEG-Italia. "Queste giornate le abbiamo pensate camminando in giro per Roma, accompagnati da una trentina di volontari del gruppo Pietre Vive, che offre una efficace opera di evangelizzazione attraverso l’arte. Vivremo momenti di testimonianza con i giovani delle Chiese africane e con alcuni rifugiati ed operatori del Centro Astalli. L'udienza con Francesco consisterà in un confronto tra il Papa e i ragazzi: sei di loro, nella propria lingua, hanno sviluppato sei domande su sei dimensioni della nostra vita che rivolgeranno al Papa gesuita: (sulla gioia, sulla comunità cristiana, sull’incontro con Gesù, sull’Eucarestia, sulla missione, la famiglia). Tra i giovani c’è un desiderio di condividere - sottolinea ancora padre Piorar - di mettere in evidenza quella dimensione del cuore, tipica della spiritualità ignaziana, che permette di raccontarsi e di scoprire una gioia piena e contagiosa. I giovani hanno desiderio di intimità e profondità. E' nostro dovere educare ad essere custodi di questa interiorità, che aiuta non solo nella vita cristiana ma in generale nella quotidiana vita di relazione".

Al Meg aderiscono ragazzi e ragazze dai 10 anni fino all’età universitaria. "E' la fascia di età che va dai 10 ai 14 anni quella più esposta alla dispersione", denuncia Elisabetta (da Cagliari). "Si apre un periodo di vuoto che il Meg fortunatamente riesce ad intercettare, proponendo attività che attraggono per fondare una bella amicizia in Gesù e indirizzandoli ad un percorso di continuo discernimento". Francesco, dalla provincia di Napoli: "Noi facciamo gruppo a Scampia, realtà molto difficile, tuttavia io posso testimoniare come dando a questi giovani degli strumenti per valorizzare le proprie vite, essi si scoprono dei tesori, delle perle preziose. E così riescono a venir fuori in tutta la bellezza della loro umanità".








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