Commissione Senato approva prima legge nazionale sull'autismo

E' stata approvata, in sede deliberante dalla Commissione Sanità del Senato, la prima legge nazionale sull’autismo. La norma prevede tra l’altro l’inserimento dei trattamenti per l’autismo nei livelli essenziali di assistenza e nuove linee guida per prevenzione, diagnosi e cura. Emilia De  Biasi, Pd, presidente della commissione Sanità di Palazzo Madama, esprime “grande soddisfazione”: "Le famiglie non saranno più sole e potremo intervenire meglio e in maniera articolata". Al microfono di Grazia Serra, Gianluca Nicoletti, giornalista e autore di libri sul tema dell’autismo:

R. – Mi rendo conto che l’autismo è diventata una questione politica, dal momento che la legge sull’autismo divide le forze politiche, ma divide anche le opinioni delle associazioni delle famiglie per autistici. La legge sull’autismo c’è e mi domando da genitore di ragazzo autistico cosa cambierà per me da domani, quando ancora in Italia non si sa esattamente quanti siano gli autistici. Finalmente c’è una legge sull’autismo… Mi unirei volentieri a questa euforia se cominciassi a capire se questa legge farà sì che in Italia ci sia finalmente una indagine per fare dei test di analisi precoce dei sintomi dell’autismo sin dalle scuole materne: perché l’autismo, se preso in maniera precoce, viene trattato molto più efficacemente. Se in Italia ci sarà qualcuno che dirà esattamente che le linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità siano legge e non siano soltanto un’ipotesi.

D. - Cos’altro dovrebbe prevedere una legge sull’autismo?

R. – Sarei contento che la legge mi dicesse cosa accade agli autistici quando non sono più bambini autistici, perché tutti parlano di bambini autistici, ma dopo i 18 anni - non so se questo è noto a tutti - si smette anche di essere autistici perché si viene considerati dei “pazienti psichiatrici generici”. E tutto ciò che si aveva come vantaggio per essere considerati autistici improvvisamente scompare. Ecco tutto questo mi sembra che la legge non lo risolva. Quindi, meglio che qualcuno abbia pensato comunque a una legge sull’autismo, ma non mi lascia soddisfatto il fatto che sia una legge che non si prende nessun impegno economico per cambiare tutte le domande che ho appena fatto.