2015-08-04 11:00:00

Al via a La Reunion i Giochi contro tutte le frontiere


Un’occasione per abbattere le frontiere tra Paesi e avvicinare le persone: questa la definizione che mons. Gilbert Aubry, vescovo di Saint-Denis de La Reunion, dà della nona edizione dei “Giochi delle Isole”. In corso dall’1 al 9 agosto proprio a La Reunion, la competizione sportiva è a carattere amichevole e coinvolge i giovani delle maggiori isole dell’Oceano Indiano. “I rapporti tra le nostre isole – afferma mons. Aubry – sono regolati, naturalmente, dalle politiche proprie a ciascun Paese o dai partenariati commerciali. Tuttavia, essi non rappresentano un principio fondamentale: che si abbattano le frontiere e si riavvicinino gli uomini, le famiglie, gli sportivi”.

Formare un unico insieme, pur nel rispetto delle diversità di ciascuno
“A suo modo, ciascuno di noi è uno sportivo – continua il presule – respirare, camminare, correre, fare squadra, superare i propri limiti e gareggiare con gli altri” fa parte della vita, “anche quando perdiamo”. Ciò che si vince, però, “è l’orgoglio collettivo di aver vissuto, tutti insieme, un momento unico che simboleggia lo sforzo quotidiano di accostarci gli uni agli altri, tra noi popoli, tra noi isole, in un unico insieme, pur nel rispetto delle diversità di ciascuno”.

Tutti i popoli siano fratelli
Per l’occasione, su richiesta del Comitato organizzatore dei Giochi, mons. Aubry ha composto anche un apposito inno intitolato “Primavera nelle nostre Isole”, che richiama l’entusiasmo dei giovani e l’auspicio che “le isole si tengano per mano, al di là dei confini”, affinché “sulle spiagge, sotto il cielo indiano, tutti i popoli siano fratelli”. (I.P.)

 








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