“Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite”: su questo tema è in corso fino al 7 agosto a Kigali, in Rwanda, il Summit nazionale del bambino cristiano. In preparazione dell’incontro, cui prendono parte circa 600 bambini dai 9 ai 12 anni di diverse confessioni religiose, si è svolta il 28 e 29 luglio una due giorni organizzata dalla Conferenza episcopale ruandese che ha coinvolto i direttori delle Pontificie Opere Missionarie, insegnanti cattolici e sacerdoti impegnati con i giovani in diverse diocesi. Fra gli argomenti trattai, riferisce il portale della Chiesa ruandese, le sfide pastorali ed educative che riguardano i più piccoli nella famiglia, nella scuola, nella catechesi, la trasmissione dei valori e della cultura e i diritti dell’infanzia.
Urgente un’educazione che trasmetta i valori
della vita e della fede
Padre Janvier Nduwayezu, direttore dell’Ufficio Nazionale
di Catechesi (Bnc) e dell’Insegnamento Cattolico in Rwanda (SnC) ha sottolineato nel
suo intervento che una valida educazione deve articolarsi sulla trasmissione della
vita, della fede, della cultura e dei valori oltre a basarsi sulla conoscenza del
saper fare. “La pastorale dei bambini è una priorità, una necessità, una condizione
per riflettere insieme sul loro avvenire e su quello della Chiesa – ha detto padre
Nduwayezu – Siamo tutti interpellati a proteggere quanti sono sotto la nostra responsabilità
e principalmente i bambini”. Il direttore dell’Ufficio Nazionale di Catechesi ha poi
parlato del numero crescente di bambini non desiderati, della diminuzione degli alunni
cattolici nelle scuole – stimata fra il 27 e il 30 per cento – e di quanti scelgono
la formazione catechetica, e ancora del minore accompagnamento dei genitori nella
scelta dell’orientamento verso il culto dei loro figli.
Una pastorale della famiglia che protegga i bambini dalle minacce attuali
È stato evidenziato, inoltre, che alcune moderne correnti,
con il pretesto di promuovere la libertà e i diritti umani, diffondono antivalori
come l’aborto, la concorrenza, la competizione. Per far fronte a tutto ciò, secondo
padre Nduwayezu, occorre un cambiamento di mentalità, la riproposizione di programmi
di formazione catechetica, una pastorale per i bambini che trasmetta principalmente
valori cattolici e fondata sulla famiglia, la promozione di liturgie per i bambini.
A chiudere l’incontro preparatorio del Summit p. Jean de Dieu Hodari, segretario generale
della conferenza episcopale ruandese, che ha ribadito l’invito a proteggere i bambini
dalle minacce attuali, una sfida - ha evidenziato - da considerare urgente e prioritaria.
Al termine del Summit è previsto un messaggio che sarà letto nelle parrocchie dai
bambini. (T.C.)
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