2015-08-02 08:00:00

Storico accordo sui confini tra India e Bangladesh


Dopo quasi settanta anni è entrato in vigore uno storico accordo tra India e Bangladesh, che ridisegna i confini e restituisce diritti e dignità a migliaia di persone che vi abitano. Il servizio di Gabriella Ceraso:

Sono 4000 circa i chilometri di frontiera tra India e Bangladesh, segnati da diversi Stati che, sin dal XVIII secolo, hanno accolto 162 enclave, porzioni di territori che appartengono ad un Paese, ma si trovano nell'altro. Questo ha alimentato infiniti attriti reciproci, chiusi dal "Land Boundary Agreement" risalente al 1947, poi siglato nel 1974, ma mai approvato se non recentemente. Il parere di Francesca Marino direttrice del sito Stringer Asia:

"Questo accordo – interrotto per motivi politici da una e dall’altra parte – adesso è stato concluso in pochissimo tempo soprattutto perché accompagnato da due milioni di credito concessi al Bangladesh e da altri soldi che verranno stanziati per lo sviluppo di infrastrutture, più vari accordi di tipo economico".

L'accordo stabilisce che l'India annetterà 51 enclave e il Bangladesh 111. Trasferimenti e demarcazioni dei nuovi confini avverrano entro un anno:

"Così viene sanato legalmente uno stato di fatto e ridisegnato il confine".

Un accordo più simbolico e politico che reale, dato che in realtà non c'è distizione tra una parte e l'altra, lungo la frontiera, aggiunge ancora Francesca Marino. Per le autorità di entrambi i Paesi comunque si è trattato di una data storica; ma sono stati soprattutto i 50mila abitanti a festeggiare, nelle enclave, un incubo che finisce. Da apolidi, dimenticati in una sorta di limbo, ora potranno scegliere la loro cittadinanza, la loro identità politica e spostarsi con maggiore facilità. Ancora Francesca Marino: 

"Questa gente aveva soprattutto problemi con i documenti, invece per tutto ciò che riguarda ambasciate, istruzione, scuole, stavano in un limbo. Però non sono gli unici a starci. Quella è una zona povera e di fatto sia il Bangladesh che l’India non è che brillino per aver investito lì: la mancanza di ospedali, di scuole e di tutte le infrastrutture è endemica da una parte e dall’altra".








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