2015-08-01 10:22:00

Antartide: chiude Cappella delle Nevi, ma Chiesa sempre presente


Ha destato clamore, in questi giorni, la notizia della chiusura della “Cappella delle Nevi”, l’unica chiesa cattolica situata nella base scientifica di McMurdo Station, in Antartide. A causa della scarsità di fedeli, infatti, la Cappella più a sud del mondo, appartenente alla Nuova Zelanda, ha dovuto chiudere i battenti dopo 57 anni di missione ed il sacerdote ad essa preposto, padre Dan Doyle, è stato richiamato negli Stati Uniti. All’origine della chiusura, i tagli al budget statale fornito alla National Science Foundation, ente finanziatore della base scientifica. Sono così diminuiti  gli scienziati inviati presso la McMurdo Station, con il conseguente calo dei cattolici praticanti.

A Marambio, una cappella dedicata alla Madonna di Loreto
Ma la presenza della Chiesa cattolica nel “Continente Bianco” continua ancora: come informa l’agenzia Aica, ad esempio, sul territorio sono presenti numerosi sacerdoti argentini, dislocati nelle tre basi di Marambio, Belgrano ed Esperanza. La prima base, la più antica e rilevante dell’Argentina, c'è padre Daniel Caballero Karanik, appartenente all’arcidiocesi di La Plata. La sua giornata si divide così: una breve riflessione spirituale al mattino, una benedizione e un’intenzione di preghiera con i fedeli. La sera, invece, alle ore 20.00, padre Karanik presiede la Santa Messa nella cappella della base, dedicata a Nostra Signora di Loreto, patrona delle forze aeree.

A Belgrano, si venera la Vergine di Itatí
Nella base di Belgrano, invece, c’è una cappella costruita con il ghiaccio dedicata alla Madonna. In particolare, lo scorso 16 luglio si è tenuta una celebrazione in onore della Vergine di Itatí, nel 115.mo anniversario della sua incoronazione per volere di Papa Leone XIII. Una storia affascinante, quella della Madonna di Itatí: nel 1615, infatti, in questo villaggio sul fiume Paraná, in Argentina, due frati spagnoli fondarono una missione. Ma poco dopo, gruppi indigeni locali saccheggiarono il villaggio, portando via anche la statua di Maria. Successivamente, due bambini, che scendevano il fiume in piroga, furono attratti da una luce intensa: proveniva dalla statua mariana, posta sulla riva. Visto il prodigio, venne quindi costruito un Santuario, mentre il miracolo del viso luminoso della Vergine di Itatí si ripeté molte volte nel corso dei secoli.

Ad Esperanza, si conserva una “papalina” di Papa Francesco
Infine, nella base di Esperanza si conta una comunità composta da circa sessanta fedeli, tra cui sette famiglie. Nella cappella della base è conservata una “papalina”, ovvero uno zucchetto bianco indossato da Papa Francesco. (I.P.)








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