Eliminare l’uso dell’acqua in bottiglia nel mondo per i danni che provoca all’ambiente e perché è un ostacolo all’accesso universale all’acqua. E’ la proposta avanzata a un recente incontro a Ginevra dalla Rete ecumenica per l’acqua (Ecumenical Water Network - Ewn), organismo del Consiglio mondiale delle Chiese di cui fanno parte anche rappresentanti della Chiesa cattolica in America Latina e in Africa, da anni impegnato a sensibilizzare i propri membri sull’emergenza legata alle questioni idriche nel mondo.
Un processo di produzione e smaltimento altamente inquinante
L’incontro ha evidenziato l’effetto altamente inquinante del processo di produzione
e di smaltimento delle bottiglie di plastica. Invece di essere riciclate, infatti,
circa tre quarti di quelle usate finisce nelle discariche, nei corsi d’acqua e negli
oceani dove non potranno mai decomporsi completamente. A questo si aggiunge il fatto
che spesso i Governi, grazie alla distribuzione di acqua in bottiglia , eludono il
proprio compito di costruire reti idriche per fornire acqua potabile alle fasce di
popolazione meno abbienti. Nei Paesi più sviluppati, invece, le industrie produttrici
hanno progressivamente influenzato le abitudini dei consumatori convincendoli, attraverso
campagne di marketing aggressive, che l’acqua imbottigliata è più sicura e più sana
di quella del rubinetto.
Il plauso dell’EWN per l’Enciclica di Papa Francesco Laudato si’
Durante la riunione di Ginevra, i responsabili dell’EWN ha anche deciso di lanciare
dalla Palestina la sua campagna quaresimale “Sette settimane per l’acqua” (Seven Weeks
for Water) del 2016, come “pellegrinaggio di giustizia e di pace a Gerusalemme”. La
campagna, che affronta la questione idrica anche sotto l’aspetto del giusto accesso
all’acqua, fa anche da sfondo a un incontro sul clima programmato in Egitto. Essi
hanno anche ribadito di aver accolto con grande entusiasmo l’enciclica di Papa Francesco
“Laudato si’”, plaudendo alla sua “visione profonda” e alla sua particolare attenzione
alle questioni relative alla salvaguardia del creato, alle ingiustizie legate all’acqua,
al cambiamento climatico e alle conseguenze della perdita della biodiversità. (A
cura di Lisa Zengarini)
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