2015-07-28 14:09:00

Giornata mondiale contro l'epatite. Oms: puntare sulla prevenzione


Oggi ricorre la terza Giornata mondiale contro l’epatite, che causa ogni anno nel mondo circa 1,4 milioni di morti, in molti casi evitabili. “Prevenire le epatiti. Agire ora”: questo è lo slogan lanciato quest’anno dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il servizio di Grazia Serra:

Le varie forme di epatite virale sono uno dei principali problemi di sanità pubblica a livello mondiale: la denuncia arriva dall’Oms in occasione di questa giornata. Le più gravi, la B e la C da sole provocano l’80% dei decessi per tumore al fegato. In Italia, negli ultimi 25 anni, vi è stato un calo progressivo dell’incidenza delle varie epatiti, ma non della E, causata principalmente dall’ingestione di acqua contaminata e che nel mondo riguarda circa 20 milioni di persone. Conoscere i rischi, richiedere iniezioni sicure, vaccinare i bambini, usare i test diagnostici e seguire le cure: sono i 4 principali punti, individuati dall’Oms, per prevenire le epatiti. La riflessione di Roberto Cauda, professore ordinario di malattie infettive del Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma:

R. – Esistono vari virus che si rendono responsabili di epatite; alcuni si trasmettono attraverso gli alimenti mentre altri attraverso i rapporti sessuali, attraverso le trasfusioni e quindi attraverso il contatto con il sangue. C’è anche da dire che il sangue che viene dato oggi è assolutamente sicuro, perché ci sono stati – soprattutto in questi ultimi anni – dei controlli estremamente importanti riguardo a questo.

D. – Quali sono i principali sintomi dell’epatite?

R. – Tutte le epatiti sono abbastanza simili nei sintomi: i sintomi sono quelli di una grande stanchezza; in alcuni soggetti c’è la colorazione gialla della cute, l’ittero; in genere queste forme durano 4-5 settimane e ovviamente con disturbi che più importanti all’inizio, che tendono poi a scemare.

D. – In molti casi l’epatite diventa anche una malattia cronica: in che modo si può convivere con questa malattia?

R. – Anche qui la diversità dei virus determina il diverso grado di cronicizzazione. Alcune forme, come l’Epatite A o l’epatite alimentare non cronicizza affatto; ci sono invece la forma B e la forma C che invece cronicizzano. Evidentemente le forme croniche sono forme che durano nel tempo e che non sempre hanno la stessa manifestazione clinica: in alcuni soggetti è più pronunciato il danno e in altri meno.

D. – L’epatite si può prevenire con un vaccino?

R. – L’epatite sicuramente si può prevenire! Ci sono vaccini efficaci per l’Epatite A e sono vaccini consigliati – ad esempio – per i viaggiatori internazionali, perché se l’Epatite A, quella che si trasmette attraverso gli alimenti non rappresenta più un grande problema da noi, può invece essere un problema importante in altre aree del mondo, soprattutto nei Paesi emergenti. Quindi questo può essere sicuramente un vaccino da consigliare a coloro che si recano in quelle aree. L’Epatite B, ormai da molti anni, è soggetta ad un vaccino efficace: tra l’altro in Italia questa vaccinazione è una di quelle vaccinazioni che viene fatta alla popolazione generale e ai bambini ed è quindi un vaccino estremamente efficace e sicuro. Per altre forme – come per l’Epatite C – non esiste un vaccino, ma oggi disponiamo di farmaci molto efficaci e proprio parlando di Epatite C si può ipotizzare che, con questi farmaci altamente efficaci, si potrebbe sradicare per la prima volta una malattia attraverso non una vaccinazione – come ad esempio è avvenuto per il vaiolo – ma attraverso dei veri e propri farmaci antivirali.








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