2015-07-27 12:18:00

Tabaccaia uccisa ad Asti, don Gallo: un esempio di vita cristiana


La vita di Maria Luisa Fassi, la tabaccaia assassinata nel suo negozio ad Asti durante una rapina, è stata illuminata dalla fede e dai valori cristiani, gli stessi principi che sostengono anche i suoi familiari. E’ quanto sottolinea al microfono di Amedeo Lomonaco, il parroco della Collegiata di San Secondo, don Giuseppe Gallo, che ha celebrato i funerali di Maria Luisa. Ma alla famiglia della vittima - precisa don Gallo - sono state attribuite, nelle ultime ore, dichiarazioni non fondate:

R. – L’evento in sé è stato un evento drammatico che ha sorpreso tutti. Il modo meraviglioso, splendido, con cui la famiglia ha reagito - in modo veramente cristiano - è importante, perché evangelizza veramente la cultura della vita, il rispetto della persona, la disponibilità al perdono e alla misericordia. Credo che sia emersa questa grande luce della persona che è stata uccisa - la cui vita sicuramente è luminosa secondo il Vangelo - ed anche la bella lezione di vita che hanno dato i loro familiari. Quindi riconosciamo che tutto coopera al bene di quelli che amano il Signore, come dice San Paolo. E per fortuna che sia così. Vuol dire che il Mistero della Salvezza è una realtà che sorprende e che va al di là dei nostri schemi. E la luce è più forte di ogni realtà di tenebra.

D. – Non c’è assolutamente desiderio di vendetta dalla famiglia…

R. – No, anche perché li induce a questo la bella testimonianza di vita, radicalmente evangelica, di Maria Luisa. Tutta la sua famiglia è poi molto ispirata ai valori cristiani. Questa bella figura di donna, di mamma e di sposa continua a sostenere, a catechizzare, a orientare in modo cristiano la famiglia.

D. – Bisogna però dire che sono state riportate su questa vicenda delle notizie non corrette attribuite alla famiglia…

R. – Sì, soprattutto quella comparsa ieri, dove si direbbe che il papà di Maria Luisa si è detto disponibile ad aiutare la figlia malata di Pasquale Folletto, che ha massacrato Maria Luisa. Questo proprio loro non lo hanno detto! Appena ho visto questa bella notizia, ho telefonato per rallegrarmi e mi hanno detto che non avevano detto così. È un’espressione inventata da qualche giornalista.

D. – Una notizia inventata che però poi potrebbe diventare realtà…

R. – È meglio inventare notizie belle che inventare notizie brutte, però - ad onor del vero - bisogna essere molto oggettivi. Credo che non lo escluderebbero, se ci fosse qualche opportunità al riguardo, però questo non lo hanno detto…

D. – Quindi c’è una famiglia che ha reagito proprio con i valori cristiani a questo dramma, ce n’è un’altra che è stata devastata dal gesto omicida...

R. – Certo, è quest’altra famiglia che mi fa veramente compassione, nel pieno senso evangelico, come provo compassione di fronte a Pasquale Folletto, che ha ammazzato Maria Luisa. Credo che un fatto di questo genere sia un fatto che inquieta le nostre coscienze: persone che si possono trovare in situazioni di disperazione non ne conosco poche. Questa situazione dovrebbe essere una sfida per la coscienza sia della società sia delle pubbliche istituzioni, ma anche una sfida per la Chiesa ad essere più attenta e più vicina. Anche se non possiamo risolvere i problemi di tutti, comunque occorre una vicinanza più cordiale e affettuosa verso tutti quelli che sono in situazioni di bisogno e di necessità.








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