2015-07-16 08:13:00

Grecia: sì del Parlamento a piano Ue, ma partito del premier si spacca


Il Parlamento della Grecia ha approvato la scorsa notte il primo pacchetto di riforme concordate dal premier Tsipras a Bruxelles per ottenere nuovi aiuti dai partner europei ed evitare l’uscita dall’Euro. Il voto favorevole è costato però la spaccatura del suo partito Syriza, mentre la popolazione è scesa in piazza per contestare le misure di austerità imposte dai creditori. Il servizio di Roberta Gisotti

Una notte drammatica per il premier Tsipras, per la tenuta del suo governo e per la Grecia tutta, spaccata sul Piano di Riforme, approvato oltre lo scadenza della mezzanotte fissata come termine ultimo da Bruxelles a garanzia di quanto pattuito, in cambio di 86 miliardi di nuovi aiuti dai partner europei. 249 i voti a favore alle misure di austerità, ben oltre i 151 necessari, grazie al supporto delle opposizioni al governo di Atene, il primo - ricordiamo - di estrema sinistra nella storia dell’Unione Europea, che esce spaccato da questa seduta, con ben 34 deputati - su 149 del partito Syriza del premier - che hanno detto no al Piano, mentre altri 6 si sono astenuti. Eppure Tsipras si era appellato all’unità della sua maggioranza: “senza il vostro sostegno nel voto di stasera  - aveva detto – sarà difficile per me restare alla guida del governo”, sui cui ora pesa dunque una grande incognita. “Ho fatto una scelta di responsabilità e di dignità”, ha cosi difeso Tsipras l’accordo stretto con i creditori, che a Bruxelles sono al lavoro per un prestito ponte per il fabbisogno immediato del Paese e la riapertura delle sue banche. Una strada ancora tutta in salita e sconosciuta da percorrere per la Grecia. 








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