2015-07-15 07:45:00

Scioperi in Grecia. Tsipras: no taglio stipendi e pensioni


Crisi Greca. Non taglieremo né stipendi né pensioni, lo assicura il premier Tsipras che parla di Europa "vendicativa" dopo il referendum. Entro la mezzanotte di oggi il Parlamento ellenico è chiamato ad approvare le prime riforme concordate con l'Ue per ottenere il terzo salvataggio ovvero circa 86 miliardi di Euro. Annunciati per oggi una raffica di scioperi. Massimiliano Menichetti

In Grecia non cala la tensione dopo l’accordo di Bruxelles che chiede riforme in cambio di aiuti. Oggi incrociano le braccia a causa degli imposti sacrifici statali, metro e farmacie, mentre il Parlamento sta votando le riforme per  ottenere il prestito ponte da 12 miliardi di euro ed aiuti complessivi per 86 miliardi. I parlamentari hanno tempo fino alla mezzanotte di oggi per approvare i primi provvedimenti. “Non taglieremo né stipendi né pensioni”, assicura il premier Alexis Tsipras, che dalla Tv si Stato parla di un’Europa "vendicativa" dopo il referendum che ha bocciato il piano di austerity dell’Ue di fatto oggi ancora più pesante. Il primo ministro ha ribadito che non lascerà il “Paese nella catastrofe”, quindi niente dimissioni, ed ha comunque difeso l’accordo dell’Eurosummit definito “molto duro per il popolo ma con lati positivi”, spiegando che vi è la “totale copertura dei bisogni finanziari del Paese per 3 anni con l’eventuale ristrutturazione del debito". Ha anche detto di aver avuto l'appoggio di Francia, Italia e Cipro, poi ancora schermaglie con Varoufakis: “errori nel negoziato”. E proprio l’ex ministro delle Finanze sul suo blog scrive che l’agenda di Bruxelles “non è nient'altro che il culmine di un colpo di Stato”. Intanto a sorpresa il Fmi a meno di 36 ore boccia il piano Ue-Grecia, chiede il taglio del debito altrimenti potrebbe sfilarsi dalla cosiddetta troika quella che con Bce ed Europa ha salvato già due volte Atene dalla bancarotta.








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