2015-07-15 15:55:00

La crisi UE, Guarino: "gli Stati reclamino i propri diritti democratici in economia"


La vera storia dell'Euro, ricostruita nel libro "Non chiamatelo Euro. Germania, Italia e la vera storia di una moneta 'illegittima'" (Mondadori), scritto dal giornalista parlamentare esperto di politica internazionale, Angelo Polimeno in collaborazione con il giurista Giuseppe Guarino, classe 1922, europeista convinto. 

L'Europa viola la legislazione comunitaria

"E' la tesi del prof. Guarino: nella forma attuale, spiega Polimeno, l'Europa oggi esiste al di fuori dell'inquadramento costituzionale dei Trattati europei. Si tratterebbe di un 'golpe' di tipo inedito, senza spargimento di sangue ma con molte vittime: le migliaia di imprese che hanno chiuso con milioni di persone, soprattutto giovani, rimasti senza lavoro e molti pensionati che rischiano la soglia di povertà". "La prova, afferma Polimeno citando uno studio del prof. Guarino, si rintraccia nell'Atto unico europeo e nel Trattato di Maastricht, che definivano gli obiettivi dell'Unione che i governi degli Stati nazionali avrebbero dovuto perseguire: 'uno sviluppo armonioso e bilanciato dalle attività economiche, crescita sostenibile e non inflazionistica, con rispetto per l'ambiente, un alto livello di convergenza delle performance economiche, un alto livello di occupazione e protezione sociale, la crescita della qualità della vita, coesione economica e sociale e solidarietà tra gli Stati membri'. (Trattato di Maastricht, del 7 febbraio 1992)

Un 'golpe' inedito: l'Europa condizionata dal Patto di stabilità

"A determinare il vero corso dell'Eurozona, non sarebbero state queste disposizioni ma il Patto di Stabilità (regolamento 1466/97) del 7 luglio 1997. Questo regolamento priva tutti i governi dell'Europa, spiega ancora Polimeno, del diritto di esercitare il potere sovrano nella determinazione della propria politica economica, diritto che invece avrebbe dovuto essere garantito dal Trattato di Maastricht. Una norma in violazione ai trattati costituzionali dell'Europa. E nessuno solleva obiezioni". 

Il vero euro disegnato a Maastricht

Secondo i Trattati, "l'adesione all'euro sarebbe stata volontaria. Sarebbe stata la moneta comune degli Stati che l'avessero accettata. E si riconosce la non obbligatorietà ad avvalersi della nuova moneta". "Il 'golpe' si è consumato quando le regole fissate dal Trattato, legittimate dai Parlamenti nazionali e da referendum popolari e che prevedono un impegno al rigore possibile, sono state stravolte da semplici regolamenti votati dal solo Consiglio europeo, in totale assenza di dibattito politico a livello nazionale. Uno sfregio alle regole democratiche passato sotto silenzio". 

L'appello finale del libro di Angelo Polimeno "Non chiamatelo euro", richiama l'invito del prof. Guarino agli Stati sovrani europei "affinchè reintroducano l'euro secondo i termini generosi e umani dei Trattati, reclamando i propri diritti democratici in ambito economico".








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