2015-07-12 13:31:00

Padre Lombardi: dal Papa un incoraggiamento a tutto il Paraguay


Nell’incontro con i rappresentanti della società civile del Paraguay, il Papa ha lanciato un appello affinché il Paese intero si senta responsabile del proprio futuro. Nella  celebrazione eucaristica nel Santuario mariano di Caacupé, il cuore spirituale del Paese, il Santo Padre ha ricordato il profondo legame dei paraguayani con Maria.  E’ quanto sottolinea, al microfono della nostra inviata Linda Bordoni - riferendosi alla giornata di ieri - il direttore della nostra emittente e della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi:

R. – Questo Santuario è un po’ il cuore spirituale di questo Paese. Ed esprime molto bene la profondità della religiosità popolare paraguayana. Anche gli emigrati paraguayani in tutto il mondo pensano a questa Madonna come alla loro Madre. La sentono come punto di riferimento e di unità con il loro popolo e la loro origine. Papa Francesco conosce bene questa immagine della Madonna e che cosa significhi per i paraguayani: conosceva moltissimi emigrati paraguayani a Buenos Aires ed ha istituito una parrocchia per loro. Una parrocchia dedicata proprio a questa Madonna di Caacupé. Quindi sapeva molto bene che cosa questo significhi. Il Papa ha un grande apprezzamento per la religiosità popolare: a volte i teologi o persone intellettuali pensano che la religiosità popolare sia a rischio di sentimentalismo, di superstizione o di altro; invece Papa Francesco, con la sua grande esperienza anche di vicinanza al popolo, capisce la profondità della la religiosità popolare. Comprende l’importanza che può avere nel mantenere viva la fede e nell’essere un’espressione viva, completa, integrale nella vita delle persone. Perché la religiosità popolare non solo esprime la fede, ma coinvolge anche proprio i sentimenti, le capacità espressive, la cultura; forgia cultura per un popolo e per la sua storia. Quindi, questo momento per me è stato uno dei momenti importanti di questo viaggio. Ci sono state anche le visite, ad esempio, al Santuario del Quinche, in Ecuador. Una celebrazione così intensa, così bella e partecipata come quella di questa mattina è caratteristica e quindi mi sembra che sia un po’ un segno di un culmine spirituale, in un certo senso, di questi giorni.

D. – Come lei dice, il tema mariano è stato un po’ il filo conduttore di questo viaggio. Oggi ci sono stati anche altri temi in evidenza, per esempio durante l’incontro con le società civili Papa Francesco ha invitato tutta la società a superare le barriere, a venirsi incontro; il Papa ha detto che la corruzione è il cancro della società …

R. – Sì, il tema della corruzione lo aveva toccato anche ieri nel discorso alle autorità del Paese e lo ha ripreso anche esplicitamente quest’oggi aggiungendolo a quello che era nel discorso preparato, perché sente che è un tema piuttosto importante. Però, il discorso di oggi era piuttosto articolato anche perché cercava di rispondere alle diverse domande che gli erano state presentate. Quello che mi sembra l’aspetto riassuntivo e coerente anche con l’insieme di questo viaggio, è proprio l’incoraggiamento al Paese intero, in tutte le sue componenti, a sentirsi responsabile del suo futuro. A sentirsi coinvolto nella costruzione di una società inclusiva in cui non ci siano emarginazioni, in cui ci sia una più giusta distribuzione dei beni. Una società in cui ci sia una libertà di espressione e capacità anche di contribuire partecipativamente al cammino. Sono discorsi che cercano di avvicinare alla realtà specifica di questi diversi Paesi i principi generali che il Papa ha manifestato anche con grande forza, già nei suoi documenti: nell’Evangelii Gaudium”, nella “Laudato si’” e, in Bolivia, nel grande discorso ai Movimenti popolari: un discorso che si è posto con un orizzonte globale, ma poi il Papa ripete tanti di questi aspetti, di questo tipo di magistero e di approccio anche per i singoli Paesi nel quali si reca. Una cosa che ho trovato interessante e un po’ caratteristica, forse, di questo discorso ai paraguayani – alla società paraguayana – è la sua evocazione dell’esperienza delle “Riduzioni”, o missioni gesuitiche, dei secoli passati come dimostrazione che è possibile cercare di costruire un sistema di società concreto. Un sistema che sia rispettoso della persona umana, che non sia costruito sugli interessi economici che poi diventano creatori di ingiustizia e di discriminazione. Un sistema fondato invece sul progetto comune di costruire insieme una società. E questo ispirato anche al Vangelo e con il contributo della Chiesa e della visione religiosa del mondo. Questo riferimento all’esperienza delle “Riduzioni”, così importante nella Storia del Paraguay, l’ho trovato originale, interessante e pertinente.

D. – Padre Lombardi, oggi è stato con Papa Francesco: è contento di come sta procedendo il viaggio?

R. – Direi di sì, certamente … tutti, a partire dal Papa, ma anche tutti noi siamo veramente molto colpiti dall’accoglienza: un’accoglienza straordinaria, un’accoglienza di popolo molto partecipata, molto profonda. Questo naturalmente tocca in profondità. E quindi sfida anche il Papa a dare il meglio di sé perché trova un popolo estremamente ben disposto e desideroso della sua benedizione, del suo insegnamento, della sua presenza.








All the contents on this site are copyrighted ©.