I vescovi cattolici latini del Medio Oriente ringraziano Papa Francesco per aver indetto l'Anno Santo della Misericordia che aiuterà a “predicare la misericordia a tutto il mondo”, e si preparano in particolare a riscoprire nella loro opera pastorale “la bellezza del sacramento della riconciliazione e la pratica delle opere di misericordia spirituale e corporale”. E' questo un impegno riaffermato nel comunicato finale della Conferenza dei vescovi latini delle regioni arabe (Celra), che hanno svolto dal 6 al 9 luglio il loro incontro annuale a Cipro, presso il convento francescano di Santa Croce, a Nicosia.
Alcun segno di speranza in Siria, Iraq, Yemen e Gaza
Durante gli incontri - riferisce l'agenzia Fides - i vescovi si sono confrontati sulle
situazioni pastorali nei rispettivi paesi e sui quattro temi che erano all'ordine
del giorno dell'assemblea: la vita consacrata, il futuro della comunità cristiana
in Medio Oriente, la famiglia e il Giubileo della Misericordia. “Più di un anno è
passato dalla guerra di Gaza e dalla caduta di Mosul, e sono trascorsi cinque mesi
da quando la coalizione araba ha dichiarato guerra nello Yemen” si legge nel comunicato
riportato da Fides, “ma non vi è alcun segno o barlume di speranza. Nonostante la
situazione disperata delle nostre comunità in Siria e in Iraq, insistiamo sul fatto
che il nostro futuro dipende dalla forza della nostra fede. Inoltre - aggiungono i
vescovi delle regioni arabe - siamo fiduciosi che il dialogo interreligioso può aiutare
a migliorare la convivenza con i nostri fratelli musulmani, perché ci sono molte persone
di buona volontà che rifiutano il radicalismo e l'intolleranza e rispettano la libertà
di coscienza e il pluralismo religioso”.
La Conferenza dei vescovi latini delle regioni arabe raccoglie i vescovi di rito latino presenti nella Penisola arabica e in Siria, Libano, Giordania, Palestina, Israele, Cipro, Gibuti e Somalia. (G.V.)
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