2015-07-08 07:56:00

Sì dell'Ungheria a espulsione veloce e muro con la Serbia


L’Ungheria ha approvato ieri sera la legge che prevede una procedura accelerata per l’espulsione dei migranti irregolari e la costruzione di una barriera di filo spinato al confine con la Serbia. Dura la reazione dell’Onu. Roberta Barbi:

Si troveranno davanti un muro oltre il quale sarà difficile passare, i migranti che dall’Asia centrale e soprattutto dall’Afghanistan, sceglieranno la cosiddetta “rotta dei Balcani” per arrivare in Europa. Quest’anno hanno raggiunto la cifra record di 67mila: dal 2010 ad oggi il numero di persone bloccate tra Serbia e Ungheria è aumentato del 2500%. E Budapest è corsa ai ripari, varando una legge controversa con i voti della maggioranza e degli estremisti nazionalisti di Jobbik; dura la reazione dell’agenzia dell’Onu per i Rifugiati (Acnur), che critica la norma che consentirà alle autorità di cancellare le richieste di asilo di coloro i quali lasceranno la loro residenza designata in Ungheria per più di 48 ore. E la Chiesa è sempre in prima linea sul tema immigrazione: nella discussione per la redistribuzione dei migranti tra i Paesi europei, il presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, cardinale Vegliò, era intervenuto ricordando che le persone non sono numeri o pacchi, ma dietro ogni volto “c’è una storia e una sofferenza”. Sulla stessa linea anche il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento che a Strasburgo, dove ha rappresentato la Santa Sede alla 28.ma sessione del Congresso dei poteri locali presso il Consiglio d’Europa ha parlato di costruzione di un “mondo nuovo” che deve saper accogliere e va fondato sull’amore, non sulla paura dell’altro. 

 








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