2015-07-04 19:06:00

Stato d'emergenza in Tunisia ad una settimana dall'attacco di Sousse


Ad una settimana dagli attacchi ai turisti nel resort di Sousse con 38 vittime, il governo tunisino sceglie la strada della fermezza. Il presidente Essebsi ha deciso lo stato di emergenza nel Paese, un provvedimento che era stato revocato a marzo 2014. Il capo di Stato ha ammesso che la Tunisia non era preparata agli attacchi del terrorismo. Il servizio di Benedetta Capelli:

E’ un’ammissione importante quella del presidente Essebsi, a capo anche delle forze armate. La Tunisia è stata colta di sorpresa dalla furia del terrorismo che in tre mesi ha colpito prima il museo del Bardo a Tunisi e poi la spiaggia di Sousse, provocando vittime soprattutto tra i turisti. Essebsi, parlando alla nazione, annuncia lo stato d’emergenza che sarà in vigore per un mese; una misura necessaria dopo l’attacco sanguinoso di una settimana fa e dopo le accuse sui ritardi della polizia intervenuta in maniera tardiva e lenta. Solo il 6 marzo 2014 lo stato d’emergenza era stato revocato, a tre anni dalla fuga dell’ex presidente Ben Ali che aveva di fatto sancito l’inizio della primavera araba. Allora si era respirata aria nuova nel Paese, da pochi mesi però i terroristi sono tornati a colpire in modo pesante e feroce tanto da mettere  in ginocchio, sottolinea il capo dello Stato, l’economia della Tunisia. Essebsi invoca cambiamenti e aggiunge che è soprattutto l’instabilità della vicina Libia  a provocare timori e paure negli investitori. Proprio in Libia infatti  si era addestrato l’attentatore di Sousse. Intanto entro  domani ci sarà la chiusura di tutte le 80 moschee a rischio radicalismo, altre 37 sono state chiuse nonostante le proteste che hanno accompagnato tale misura. 








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