Sono arrivati ieri a Pretoria i Capi di stato che fanno parte della Comunità per lo sviluppo dell’Africa australe (Sadc) per discutere della crisi politica in corso nel vicino Lesotho. L’uccisione dell’ex comandate dell’esercito Maaparankoe Mahao e la fuga in Sudafrica dell’ex primo ministro Tom Thabane - riferisce l'agenzia Misna - hanno portato la situazioni a livelli di alta tensione.
La preoccupazione di Sudafrica e Usa
Il presidente sudafricano Zuma ha condannato l’uccisione di Mahao, dicendo che “questo
sfortunato e tragico incidente rischia di minare gli sforzi del Lesotho verso una
transizione pacifica”. Il primo ministro del Lesotho, Pakalithi Mosisili ha affermato
che non sa tuttavia come Mahao sia stato ucciso. In una dichiarazione il portavoce
dell’esercito ha dichiarato che il generale Mahao ha tentato di resistere all’arresto
ed è morto in uno scontro a fuoco. I familiari del generale accusano l’esercito di
averlo ucciso deliberatamente. Gli Stati Uniti hanno detto che sono “profondamente
preoccupati per l’uccisione di Mahao “ ed ha esortato il governo di Maseru di “garantire
un’indagine approfondita e trasparente della morte del generale”.
Il Paese nel caos dopo un tentativo di golpe
Nel 2014, il Paese era entrato in una crisi costituzionale a seguito di un tentativo
di colpo di stato che ha visto il primo ministro Jacob Thabane fuggire nel vicino
Sud Africa. Con la mediazione del Sadc si arrivò alla riapertura del parlamento e
a stabilire la date delle elezioni generali. Nel febbraio scorso il Paese ha tenuto
elezioni che hanno visto Mosisili sconfiggere l’ex primo ministro Thabane. Pakalitha
Mosilisi era stato già al potere tra il 1998 e il 2012. Il nuovo primo ministro aveva
affidato il comando dell’esercito a Tlali Kamoli, accusato da Thabane di un tentativo
di golpe lo scorso anno. (C.O.)
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