Grecia: scade rata all’Fmi e programma di aiuti della Troika

A cinque giorni dal referendum sul piano dei creditori, non sembra fermarsi la corsa della Grecia verso il default. Oggi scade il termine per il rimborso di 1,7 miliardi al Fondo monetario internazionale che il governo ellenico non intende rispettare e a mezzanotte termina anche il programma di aiuti della cosiddetta troika. Le borse intanto bruciano centinaia di miliardi di euro, la Bce considera “possibile” l’uscita dall’euro di Atene mentre prosegue il pressing della comunità internazionale per riportare il governo ellenico al tavolo delle trattative. Il servizio di Marco Guerra:

Il premier greco, Alexis Tsipras, ha parlato alla Tv di Stato, mentre migliaia di persone erano in piazza per sostenere il 'no' al referendum. E’ una prova di forza e sicurezza quelle del primo ministro ellenico che esorta i suoi concittadini a votare ‘no’ al quesito sul piano proposto dai  creditori. “Se il popolo greco vuole procedere con i piani di austerità in eterno, piani che ci impediranno di risollevare la testa, lo rispetteremo ma non saremo noi a darvi attuazione”, ha dichiarato il leader di Syriza, lascando intendere che si dimetterà se vincessero i ‘si’. Pressioni di segno opposto arrivano dalle cancellerie europee. Merkel, Hollande e Renzi, sottolineando la grande responsabilità della scelta che sarà fatta, con la cancelliera tedesca che in modo lapidario ha sottolineato “se fallisce l’euro fallisce l’Europa”. Il presidente della Commissione Ue Juncker dice di “sentirsi tradito” e afferma che “si perde o si vince tutti”. E si registrano anche gli interventi di Washington e Pechino che chiedono di rilanciare le trattative per scongiurare l’uscita dall’euro di Atene. Un’ipotesi, che se dovesse verificarsi, porterebbe la Grecia a ricorrere alla Corte di Giustizia Europea, come annunciato dal ministro delle finanze greco Varoufakis. Intanto sale l’attesa per la riapertura delle borse europee, dopo che nella giornata di ieri i listini del Vecchio Continente, affossati dall’incognita Grecia, hanno bruciato 287 miliardi di euro.