2015-06-30 08:29:00

Elezioni in Burundi. Tensioni e bassa affluenza alla urne


Elezioni amministrative e politiche in Burundi segnate, ieri, da tensioni e tafferugli in alcuni seggi, fortunatamente senza vittime. Per l’Ue non ci sono stati i requisiti minimi per garantire credibilità, trasparenza e l'inclusione. Giulio Albanese

Il presidente uscente, Pierre Nkuruziza, ha voluto a tutti i costi che si votasse ieri in Burundi per le elezioni legislative e amministrative. Si è infatti rifiutato di posticipare la consultazione, nonostante le richieste della comunità internazionale. L’affluenza dei quasi 4 milioni degli aventi diritto è stata modesta, anche perché le opposizioni hanno boicottato le elezioni considerando Nkurunziza un usurpatore. Dopo due mesi di proteste, contro la sua decisione di candidarsi a un terzo mandato, il clima in cui si è svolto il voto è stato tesissimo: nella notte tra domenica e lunedì, diversi seggi elettorali sono stati attaccati da bande di armati. A causa delle tensioni e degli episodi di violenza, in diversi seggi sono stati registrati dei ritardi. Sta di fatto che Nkuruziza è sempre più solo, soprattutto a livello internazionale. L’Unione Europea, ad esempio, ha definito “grave” la decisione di tenere comunque il voto preannunciando che le elezioni "non faranno che aggravare la crisi profonda" che attraversa il Burundi








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