Quella religiosa è la più importante libertà che hanno i cittadini americani, un dono di Dio “iscritto nel cuore di ogni uomo, fondamentale per la dignità umana”. Lo ha ribadito mons. William Lori, presidente della Commissione per la libertà religiosa della Conferenza episcopale degli Stati Uniti (Usccb), aprendo domenica a Baltimora la “Fortnight for Freedom”, l’annuale campagna per la libertà religiosa promossa dai vescovi.
Sempre più difficile per i cristiani testimoniare liberamente la propria
fede
“Libertà di testimoniare” è il tema scelto per questa quarta edizione, per richiamare
l’attenzione sul diritto dei cattolici americani di servire il bene comune secondo
il proprio credo. Un principio sempre più insidiato in questi anni da politiche che
di fatto limitano il diritto sancito dal 1° emendamento della Costituzione di esprimere
e praticare pubblicamente le proprie convinzioni etiche e religiose. E’ quanto sta
accadendo, tra l’altro, con le disposizioni federali per l’attuazione della riforma
sanitaria che impongono a tutti i datori di lavoro la copertura obbligatoria anche
per servizi e la fornitura di farmaci incompatibili con agli insegnamenti della Chiesa
cattolica. Lo ha ricordato mons. Lori durante la Messa, alla quale hanno partecipato
un migliaio di persone. “Le istituzioni religiose negli Stati Uniti rischiano oggi
di perdere la libertà di svolgere la loro missione e di difendere la famiglia”, ha
detto nell’omelia riportata dall’agenzia Cns. “Un conto è non essere d’accordo con
tali insegnamenti e un conto è discriminare contro i diritti dei credenti di praticare
la propria fede, non solo con le parole, ma anche nella vita quotidiana, nell’esercizio
del loro ministero e delle loro attività”.
Dobbiamo risvegliare il Cristo che è in noi con una fede forte e attiva
In questo i cattolici americani e tutti i cristiani nel mondo sono oggi sulla stessa
barca, quella barca degli Apostoli nel mare in tempesta descritta nel Vangelo di Marco:
“Nei passeggeri di questo viaggio lungo 2000 anni – ha osservato - non vediamo forse
i primi cristiani in balia dei venti impegnati a testimoniare coraggiosamente la loro
fede nella persecuzione?”. Quindi l’esortazione ad affidarsi a Cristo come gli Apostoli
nel Mare di Galilea: “Dobbiamo risvegliare il Cristo che è in noi con quella fede
forte e attiva che ci lega a tutti quelli che l’hanno testimoniata liberamente fino
al sacrificio della propria vita. Meglio ancora: lasciamo che Cristo risvegli la nostra
fede e ci stimoli ad agire perché possiamo preservare, proteggere e difendere la libertà
donataci da Dio di testimoniarla”, ha concluso mons. Lori.
Due settimane di mobilitazione della comunità cattolica
Lanciata per la prima volta nel 2012, la campagna inizia ogni anno il 21 giugno, festa
di San Tommaso Moro, patrono dei politici e San John Fisher, e termina il 4 luglio,
Festa dell’indipendenza. Nel programma di queste due settimane incontri di preghiera,
riflessioni, catechesi e manifestazioni con l’aiuto di sussidi e materiale informativo
messo in rete dalla Usccb per mobilitare la comunità cattolica e richiamare l’attenzione
dell’opinione pubblica su questo importante tema. (A cura di Lisa Zengarini)
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