2015-06-17 14:02:00

Libano: preghiera a Madonna di Fatima per stabilità del Paese


Dopo che ben 24 sedute parlamentari convocate per l'elezione di un nuovo Presidente sono andate a vuoto, nella giornata di ieri una moltitudine di cittadini ha accompagnato fino al Parlamento libanese la statua della Madonna di Fatima, giunta in Libano dal santuario portoghese, dando vita a un raduno con canti e preghiere per chiedere l'intercessione della Vergine Maria affinchè il Paese dei Cedri esca dalla pericolosa paralisi politica che lo affligge da più di un anno.

L'invocazione per superare le divisioni e ad eleggere un nuovo Presidente
La statua della Vergine, giunta in Libano dal Portogallo la scorsa settimana, ieri mattina è stata portata nella cattedrale maronita di San Giorgio, al centro di Beirut, dove una Messa è stata presieduta dall'arcivescovo maronita Boulos Youssif Matar. Dopo la liturgia eucaristica, la statua è stata portata in processione fino al palazzo del Parlamento, mentre centinaia di fedeli hanno riempito Piazza Nejmeh. Nel cortile interno della sede istituzionale, con il permesso del Presidente dell'assemblea parlamentare, e stata recitata una preghiera per chiedere che la Madre di Dio muova i politici libanesi a superare le divisioni e ad eleggere un nuovo Presidente. All'evento hanno preso parte anche politici cristiani appartenenti ai diversi blocchi che da più di un anno non riescono a trovare l'accordo per l'elezione del nuovo Capo dello Stato (carica che il complesso sistema politico libanese riserva a un cristiano maronita).

La preghiera per porre fine alla paralisi del sistema politico
“Lo stallo politico - riferisce all'agenzia Fides padre Rouhael Zgheib, direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie del Libano - pesa in maniera grave sulla condizione concreta del popolo e mette a rischio la stabilità della nazione, in un momento in cui tutta la regione è sconvolta dai conflitti. I fedeli nella preghiera chiedono spesso cose molto concrete, come il dono della pace e la guarigione dalle malattie. E la paralisi del nostro sistema politica rischia davvero di diventare una malattia pericolosa per la vita di tutti”. (G.V.)








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