Nel primo anniversario di quella che viene definita “la tragedia di Mosul” quando i jihadisti dello Stato Islamico (Is) conquistarono la seconda metropoli dell'Iraq, il patriarca di Babilonia dei caldei, Louis Raphael Sako, si rivolge con un messaggio ai profughi costretti a fuggire dalla loro città per esprimere la propria vicinanza nella preghiera, insieme alla speranza “che possiate tornare presto a casa, nella terra dei vostri padri”.
I politici iracheni lavorino per la riforma e la riconciliazione
Esattamente un anno fa, nella notte tra il 9 e il 10 giugno 2014, davanti all'assalto
delle milizie dell'Is, munite di lanciagranate e mitragliatrici montate su veicoli
fuoristrada, le truppe dell'esercito regolare di stanza a Mosul fuggirono lasciando
nelle mani dei jihadisti anche le basi militari piene di armi pesanti.
Nel suo messaggio, pervenuto all'agenzia Fides, il patriarca richiama i politici iracheni
a lavorare sinceramente per la riforma e la riconciliazione. Solo la prospettiva della
riconciliazione nazionale – ricorda il primate della Chiesa caldea – potrà porre fine
alla tragedia di un popolo intero, facendo in modo che gli iracheni non continuino
a combattere e a uccidersi giustificando i conflitti con motivi religiosi, e i bambini
non continuino a morire “per la fame, per la sete o perchè mancano i medicinali”.
La Chiesa continuerà a sostenere i rifugiati
Il patriarca conferma che la Chiesa farà ogni sforzo per continuare a sostenere materialmente
e spiritualmente le moltitudini dei rifugiati sparsi sia sul territorio nazionale
che nei Paesi vicini, continuando a pregare affinché il Signore conceda presto il
dono della pace. (G.V.)
All the contents on this site are copyrighted ©. |