2015-06-09 17:27:00

Ue: si a famiglie gay. Giurista Gambino: convivenze e non famiglie


Il Parlamento europeo  parla di "famiglie gay", e approva una raccomandazione sull'uguaglianza di genere in Europa. "Il Parlamento - si legge nel testo - prende atto dell'evolversi della definizione di famiglia". L'assemblea raccomanda che le norme in quell'ambito (compresi i risvolti in campo lavorativo) tengano in considerazione fenomeni come le famiglie monoparentali e l'omogenitorialità. Alessandro Guarasci ha sentito Alberto Gambino, professore di diritto privato all'università Europea di Roma:

R. -Si cerca di disancorare la definizione di famiglia dalla nostra espressione costituzionale che la identifica come società naturale. E, in particolare, si cerca di disancorarla anche dall’istituto che, da sempre, ne rappresenta il momento genetico: il matrimonio come unione tra un uomo e una donna. E adesso, in questa nuova concezione della famiglia, si parla evidentemente di ciò che accade di fatto, quindi di convivenze talvolta rappresentate anche da persone dello stesso sesso. E  quindi la famiglia viene disancorata da un dato della tradizione e anche da un dato naturale, cioè quello generare dei figli, e sempre più legato ad un archetipo culturale, forse sociale.

D. - A questo punto quali potrebbero essere gli effetti del voto del Parlamento europeo sui singoli Parlamenti nazionali?

R. - Un effetto di pressione politica. Giuridicamente non vincola i Parlamenti nazionali però, certamente, le classi dirigenti dei vari Paesi membri dell’Unione Europea, rifletteranno sul fatto se davvero è cambiata, a livello sociale, la concezione della famiglia e se, a questo, punto, anche il legislatore debba adeguare la propria definizione. Però, ripeto, questa è una definizione legata ad un concetto di convivenza, non di famiglia. E quindi c’è il grande equivoco di chiamare famiglia ciò che, per sua natura, non è famiglia.








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