2015-06-08 14:33:00

Elezioni turche: in calo il partito del presidente Erdogan


Elezioni a sorpresa in Turchia. L’AKP il partito islamico, del presidente Erdogan, che da 13 anni governa il Paese, non ha più la maggioranza assoluta. Questo l’esito delle elezioni legislative svoltesi ieri e i cui risultati hanno presentato anche altri inattesi esiti. Tra tutti la crescita del partito filo-curdo HDP, che entra in parlamento superando nettamente la soglia di sbarramento del 10%. Per un commento su queste consultazioni decisive per il futuro politico turco, Federico Piana ha intervistato Nathalie Tocci, vicedirettore dell'Istituto Affari Internazionali ed esperta di questioni europee e turche:

R. – Innanzitutto, si possono leggere come l’inizio del declino dell’Akp. La seconda grande novità – e chiaramente i due fattori vanno letti assieme – è l’entrata in Parlamento, per la prima volta, del partito curdo. Perché Demirtas, un leader estremamente giovane, carismatico, una figura importante nella politica turca di oggi, è riuscito sì a mantenere un’identità curda del partito, ma in realtà a posizionare l’Hdp - appunto questo partito curdo - in senso molto più ampio, cercando di attrarre voti tra i turchi, tra le varie minoranze di ogni genere, tra i liberali… Di fatto l’Hdp non soltanto è riuscito a superare la soglia del 10 per cento, ma si avvicina al 13 per cento. E questa è la vera novità, che appunto apre adesso il gioco di quello che potrebbe eventualmente essere un governo di coalizione.

D. – I rapporti con l’Unione Europea miglioreranno oppure no? Sappiamo che sono stati un po' tesi negli ultimi tempi?

R. – Queste elezioni sono il segnale di un rinnovamento della democrazia turca. Negli ultimi anni questo aveva molto incrinato i rapporti con l’Unione Europea e si parlava di un crescente autoritarismo turco, soprattutto della figura di Erdogan, che in qualche modo la Turchia stesse prendendo una deriva autoritaria. Queste elezioni hanno riconfermato la maturità democratica del popolo turco. Il dato che rafforza, appunto, la democrazia turca c’è, e questo non può che migliorare i rapporti con l’Unione Europea.








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