2015-06-04 12:12:00

Mafia Capitale, 44 arresti. Le coop: perseguire atti criminosi


Sta scuotendo il mondo politico romano, e non solo, la nuova ondata di arresti nell’inchiesta "Mafia Capitale". I carabinieri hanno eseguito ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 44 indagati. Nel mirino il "business dei migranti". Una parte dell’opposizione chiede le dimissioni del sindaco Marino, che risponde: "andiamo avanti perché stiamo cambiando tutto". Per mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, è un'inciviltà lucrare sui migranti. Nel pomeriggio il premier Matteo Renzi, dopo l'incontro con la presidente cilena Michelle Bachelet, accennando a "quello che leggete oggi sui giornali" e dunque in riferimento alla questione Mafia capitale ha affermato che "un Paese solido è quello che combatte la corruzione come sta avvenendo in Italia con decisione e forza, mandando chi ruba in galera, perché è giusto che chi ha violato le regole paghi tutto e fino all'ultimo giorno".   Riguardo al tema dell’immigrazione Renzi ha poi dichiarato che “quando si parla di flussi immigratori è inutile fare grandi discorsi se poi si taglia il budget della cooperazione internazionale", perché ha concluso tutti “dovrebbero capire che bisogna intervenire a monte e non in mare”. Il servizio di Alessandro Guarasci:

Arrivano conferme sul fatto che il malaffare ha attraversato in modo trasversale la politica romana. Le accuse sono per associazione a delinquere e altri reati, tra cui corruzione, turbativa d'asta, false fatturazioni. In manette il consigliere regionale del Lazio, Luca Gramazio, di Forza Italia che rappresentava la parte politica dell'associazione mafiosa che interagiva con imprenditori e criminali come Massimo Carminati a Salvatore Buzzi per lucravano suglio appalti per l'accoglienza dei migranti. Ai domiciliari il consigliere comunale Giordano Tredicine, sempre di Fi. Nel Pd invece arresti per Miko Coratti, Daniele Ozzimo e Andrea Tassone. Coinvolto pure Massimo Caprari del Centro Democratico. Avrebbero preso cifre fino a 150 mila euro per favorire il sodalizio criminale. E poi tutta una serie di funzionari, dirigenti di comune e regione Lazio. Le opposizioni, soprattutto M5s e Lega, chiedono le dimissioni del sindaco Marino, ma il commissario del Pd Roma Orfini lo difende, come difende pure Zingaretti. Le indagini hanno coinvolto anche Emilia Romagna e Sicilia. Sotto accusa pure l'operato di alcune cooperative, come "La Cascina", che aderisce a Confcoopeerative. Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidarietà-Confcoopeerative:

R. – Vicende molto gravi, molto spiacevoli, ma se ci sono atti criminosi è giusto che vengano perseguiti, per cui non ho ansie persecutorie o dico che c’è qualcuno che ce l’ha con noi. Poi, si conferma un quadro patologico della gestione degli acquisti della pubblica amministrazione con un sistema di regolazione che è davvero inquietante. Leggevo un’intercettazione dove Odevaine chiedeva alle cooperative un euro per ogni migrante che lui decideva di mandare.

D. – Secondo lei va aperto un nuovo capitolo nella gestione dell’emergenza dei migranti e sul modo di intervenire delle cooperative?

R. – Gestire tutte queste attività col meccanismo dell’emergenza, con una centralizzazione emergenziale delle decisioni poi provoca queste distorsioni, mentre noi sappiamo purtroppo che il fenomeno migrazioni è soggetto a queste ondate. Si sapeva da tempo. Si sa da tempo che c’è gente che si sta muovendo dall’Africa subsahariana, dalle zone di guerra, dal Medio Oriente per fuggire dalle zone di guerra. Di queste cose siamo al corrente da due anni, eppure dobbiamo sempre aspettare di muoverci sull’onda dell’emergenza anche in queste ore, di nuovo. Poi quando si gestisce l’emergenza c’è sempre chi approfitta. L’economia dell’emergenza è quella che fa nascere grandi speculazioni, come le economie di guerra.

D. – Pensate di aumentare i controlli nei confronti dei vostri associati oppure qualche forma suggerita è qualche forma di gestione differente?

R. –Già Confcooperative sta facendo modifiche importanti sul sistema delle revisioni per individuare campanelli di allarme. Però occorre anche che sia molto chiaro che chi deve esercitare le funzioni di controllo è la pubblica amministrazione dove purtroppo invece, al contrario, sembra di capire che è il punto da cui parte la distorsione del meccanismo.








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