2015-06-03 14:00:00

Venezuela: appello card. Urosa per prigionieri politici in sciopero della fame


E’ ancora alta la tensione in Venezuela, dove prosegue lo sciopero della fame iniziato il 23 maggio in carcere dai due leader dell'opposizione Leopoldo Lopez e Daniel Ceballos, insieme ad altri prigionieri politici, mentre il 30 maggio migliaia di venezuelani hanno manifestato in diverse città del Paese per la loro liberazione. In questo clima l’arcivescovo di Caracas, card. Jorge Urosa Savino, rinnova l’appello al dialogo tra il governo e l’opposizione. Sul blog cattolico “Guardiàn Catolico”, il porporato si dice preoccupato dal fatto che gli oppositori politici abbiano dovuto ricorrere a questo gesto estremo per essere ascoltati. “Penso che questo sia un segno che la situazione politica del Paese non è migliorata negli ultimi mesi”, ha detto il porporato.

Vescovi esortano ad avviare dialogo per uscire dalla crisi
L’arcivescovo di Caracas ricorda che lo scorso gennaio la Conferenza episcopale venezuelana aveva pubblicato un lungo documento sulla crisi economica, politica e sociale del Paese, nel quale ribadiva la necessità di avviare un dialogo per risolvere la drammatica situazione del Paese. “Purtroppo - afferma - la risposta del governo è stata un’altra: non ascoltare chi dissente dalla sua linea politica e inasprire la repressione contro privati cittadini e politici, accusandoli di condurre una guerra economica e politica contro il governo”. Il card. Urosa osserva che questo si riflette anche nei maltrattamenti inflitti ai prigionieri politici. “Questo - afferma - viola i loro diritti umani e la loro dignità. Ceballos, Leopoldo e le altre persone incarcerate per la loro azione politica - aggiunge - non meritano questo trattamento, come non lo merita nessun altro detenuto”. 

Meno conflitto, meno radicalizzazione
Per l’arcivescovo di Caracas, occorre allentare la tensione politica seguendo la strada indicata da Papa Francesco: con il dialogo e abbassando i toni dello scontro politico. “E’ necessario - afferma - abbandonare il conflitto e la radicalizzazione che non conducono da nessuna parte”. Commentando infine la situazione del popolo venezuelano, il porporato ribadisce che è urgente uscire dalla crisi economica causata dall’aumento dell’inflazione e rimediare alla grave carenza di generi di prima necessità e all’insicurezza in cui vivono i cittadini. (A cura di Alina Tufani)








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