2015-06-01 12:35:00

Attivisti pakistani: “Peggiora la condizione delle minoranze”


In Pakistan, lo spazio e la libertà per le minoranze etniche e religiose e per le comunità emarginate si va continuamente restringendo e quanti difendono i diritti umani sono presi di mira. È la denuncia lanciata dai partecipanti alla conferenza dal titolo “Minoranze religiose e la libertà di espressione in Pakistan”, organizzata nei giorni scorsi dall'Istituto Jinnah, prestigioso centro studi con sede a Karachi, intitolato al fondatore della patria Ali Jinnah. Il convegno, di cui ha dato notizia l’agenzia Fides, ha riunito attivisti e rappresentanti delle minoranze, attivisti della società civile per discutere sulla questione delle minoranze religiose in Pakistan. Fra i temi affrontati dai presenti anche le carenze nel sistema di comunicazione e informazione: i giornalisti stessi, infatti, vengono minacciati e non possono scrivere liberamente dei problemi relativi alle minoranze.

Società pakistana si è radicalizzata contro le minoranze
Durante la conferenza si è ricordato che uomini politici, attivisti, accademici, professori, agenti di polizia, uomini d'affari e gli altri, sono stati colpiti e uccisi. Tra loro, menzionati i casi di Saleem Shahzad, Salmaan Taseer, Rashid Rehman, Sabeen Mahmud e molti altri. Questo accade perché la società si è eccessivamente radicalizzata. “La glorificazione di un unico sistema di credenze, quello islamico, a spese di tutti gli altri ha danneggiato la nostra società. Nessuno oggi ammette che le nostre leggi sono discriminatorie. Il dissenso e la modernizzazione sono stati costantemente demonizzati”, hanno detto i presenti.

Diffusione dell'odio nelle scuole, serve più impegno dei politici
Il politico Ramesh Kumar Vankwani, intervenendo alla conferenza ha ammesso che la leadership politica non ha mostrato molto interesse a risolvere i problemi delle minoranze, e ha ricordato che la Costituzione garantisce i diritti fondamentali. La cattolica Romana Bashir ha notato che dopo l’attacco alle chiese di Youhanabad a Lahore, i mezzi di comunicazione hanno dato più spazio all’episodio successivo, il linciaggio di due musulmani, piuttosto che agli attentatati kamikaze. Tra le radici di questo atteggiamento, la diffusione dell’odio che viene coltivato sia nelle scuole, sia nelle moschee. (M.G.)








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