2015-05-29 13:00:00

Festival biblico sul tema “Custodire il creato, coltivare l’umano"


“Considerare il creato come una sorta di ‘arredo’ o ‘apparato scenico’ che fa da sfondo alle nostre preoccupazioni, pensieri, lotte, agitazioni e affetti, è una grande miopia quando non una grave patologia. Invece, rendersi conto del creato, delle cose, ci porta sulla soglia del Tu, che ha fatto tutto”. Così il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, nella sua Lectio magistralis con cui ieri sera ha inaugurato la tappa vicentina del Festival biblico dedicato quest’anno al tema: “Custodire il creato, coltivare l’umano”. Sugli elementi ispiratori, Antonella Palermo ha intervistato Leopoldo Sandonà, docente di Filosofia alla facoltà Teologica del Triveneto, responsabile del programma del Festival Biblico e autore del libro di prossima uscita “Ecologia umana. Un percorso etico e teologico sui passi di Papa Francesco” (Ed. Messaggero Padova):

R. - Senza dubbio, la prossima Enciclica è stata di ispirazione fondamentale. Anche il tema dell’Expo è stato decisivo. E ci tengo a sottolineare due elementi più locali, anche se in realtà di rilevanza mondiale. Il primo lo abbiamo ricordato soprattutto nei giorni scorsi: il centenario dall’avvio della Grande Guerra per l’Italia, che ha toccato chiaramente le nostre zone alpine in maniera molto forte. Abbiamo, quindi, cercato di descrivere un’ecologia possibile dei popoli, tema molto attuale visto lo scenario internazionale. E anche, dal punto di vista dell’arte, la Biennale d’Arte veneziana, che comunque tocca anche la sostenibilità del futuro. Il tema lo abbiamo scelto con questo binomio: “Custodire il creato, coltivare l’umano”, in cui si uniscono la promozione, la salvaguardia, la coltivazione e la custodia. Non solo, quindi, un creato da custodire, da non distruggere, ma anche un creato da coltivare, da integrare continuamente attraverso la creatività dell’uomo. In questo senso, l’ecologia ambientale diviene immediatamente, subito anche, ecologia umana.

D. – C’è una rilevante presenza di personaggi di levatura internazionale…

R. – Nel programma di Vicenza io segnalo soprattutto due interventi molto importanti. Uno è quello di Jürgen Moltmann, teologo protestante tedesco, che è un po’ il padre di una teologia ecologica, tra i più grandi teologi del secolo scorso e di questo inizio di millennio, che terrà sabato una relazione sulla svolta ecologica della teologia; e il suo quasi, potremmo definirlo, allievo, Richard Bauckham, teologo anglosassone, divenuto famoso per questo testo sulla Bibbia e l’ecologia, che ci intratterrà appunto sull’idea di comunità della creazione nella Bibbia e oggi. Una comunità, quindi, in cui l’uomo non è certamente un tiranno, ma non è nemmeno riducibile agli altri elementi. Volevo sottolineare in questo senso che i vari interventi non si concentreranno, come solitamente si fa, solo sulla parte genesiaca - anche se, comunque, avremo un esperto, pure su questo: il prof. Ska della Gregoriana - ma anche su tante sfumature bibliche. Il cardinale Scola avrà la figura di Giobbe, per esempio. Ci saranno interventi, poi, di diversi biblisti come Donatella Scaiola, sul Libro di Daniele, e quindi anche la dimensione profetica; Luca Mazzini, sulle tematiche dei testi sapienziali; fino ad arrivare alla prospettiva del Nuovo Testamento. Nello scorso week-end, già all’inizio del programma vicentino, abbiamo avuto interventi anche sull’Apocalisse, in particolare il prof. Vanni, sempre della Gregoriana. In questo senso, il rapporto con il creato non è solo l’origine, ma è anche ciò verso cui andiamo. Ci porta, quindi, alle tematiche cosiddette dei “tempi ultimi”.

D. – Ci sono anche curiosità, temi apparentemente più marginali, che però destano molto interesse e che avete voluto inserire in questo denso programma…

R. – Sì, abbiamo altri quattro percorsi. Un percorso culturale: Parola che ci genera; un percorso di spettacolo: Parola che ricrea; un percorso sulla scienza: Parola in dialogo; e un percorso archeologico: Parola che si fa memoria. Ma abbiamo anche eventi che cercano di portare a prospettive concrete, pragmatiche, educative. Cito, per esempio, il volto televisivo Mercalli, esperto climatologo, che ci intratterrà sulla tematica “Il clima ci cambia?”, proprio per vedere come al di là dei cambiamenti climatici possiamo riscontrare anche un cambiamento nelle nostre vite. Oppure interventi in ambito educativo. Ricordo che il sabato noi abbiamo sempre una giornata dedicata alle famiglie, in cui sono coinvolti anche i bambini, e quest’anno il tema è stato quello di un ombrello di colori, quindi ombrelli che verranno colorati dai bambini stessi e che rappresentano in qualche modo qualcosa che ci custodisce.








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