2015-05-28 11:54:00

Buongiorno ceramica,un weekend di made in Italy


Oltre 100 eventi per celebrare l’antica tradizione e l’attualità della ceramica italiana. E’ “Buongiorno ceramica”, una grande manifestazione che dal 29 al 31 maggio si svolgerà in 37 centri noti  per la loro produzione artistica nel settore come Faenza, Caltagirone, Grottaglie, Deruta, Civita Castellana e Impruneta. Visite guidate, mostre e laboratori accompagneranno il visitatore in una grande festa promossa dall’Associazione Italiana Città della Ceramica. Paolo Ondarza ha intervistato il direttore Giuseppe Olmeti:

 

R. – La ceramica viene realizzata e sviluppata fin dalla preistoria. Quando l’uomo ha scoperto che quasi per magia un impasto di terra - l’argilla - mischiata con acqua posta sul fuoco -  si trasformava, quasi in una forma alchemica, in un contenitore ha ovviamente iniziato ad utilizzarla. Quindi ha prodotto la stoviglieria, ma non solo; sono state realizzate opere d’arte, opere di grande bellezza, gioielli, … Chiaramente poi ogni città ha sviluppato le proprie qualità e competenze migliori. Quindi alcune città ancora oggi hanno una grande tradizione legata alla riproposizione della ceramica rinascimentale, altre città invece hanno puntato più sull’aspetto moderno.

D. – Potremmo dire però che la tradizione è viva in tutte queste città …

R. – La tradizione è viva, si sta sviluppando ed evolvendo giorno per giorno. Infatti guardiamo da una parte al passato per mantenere le radici, l’insegnamento delle tecniche e delle tecnologie, ma si guarda avanti per realizzare nuovi prodotti e nuove forme d’arte.

D. – E in un momento di crisi economica, quanto è importante il rilancio di questa pratica artistica-artigianale così caratteristica dell’Italia?

R. – Noi ci crediamo moltissimo. Nonostante la crisi chiaramente in questo momento stia mettendo in difficoltà le botteghe gli artigiani - numerose sono le chiusure -,  abbiamo  però una grande soddisfazione, perché vediamo che molti giovani che escono dalle scuole si trasformano in operatori economici, spesso abbandonando lavori tradizionali e noiosi per costituire delle proprie piccole imprese.

D.- Va ricordato quanto studio, quanto lavoro c’è dietro ogni singola ceramica, anche per allenare un po’ il gusto di chi  deve fruire di questi prodotti artistici. Spesso siamo abituati ad accontentarci di prodotti seriali, poco originali e di poco valore, non solo economico …

R. – Giustissimo. Noi vediamo un oggetto di ceramica, ma non pensiamo come sia figlio semplicemente della terra - innanzi tutto - ma che poi venga lavorato, venga essiccato, cotto una prima volta per diventare terracotta e dopo questo venga smaltato con colori che non appaiono immediatamente nella prima smaltatura, ma che soprattutto debba essere sottoposto ad un secondo processo di cottura che è quello che crea la vetrificazione vera e propria dell’opera, che trasforma queste tine che inizialmente sulla terracotta sembrano pastello in colori molto vivaci; è una transizione quasi alchemica. Gli stessi maestri ogni volta che realizzano un forno e lo aprono credo vivano ogni volta la stessa magia e lo stesso stupore e soprattutto la paura che qualche cosa possa non essere andata nel verso giusto. Con “Buongiorno ceramiche” cerchiamo di dimostrare tutte queste cose: il lavoro al tornio, i forni all’aperto, … Potranno essere scoperte veramente cose nuove e incredibili. 

Molti dunque gli eventi in programma tra cui mostre, degustazioni, conferenze, forni e cotture all’aperto. Federica Bertolucci ha intervistato Stefano Collina, presidente di AiCC:

R. – "Buongiorno ceramica"’ un’idea che abbiamo affrontato in una discussione, con tutte le 36 città della ceramica. Rappresenta un momento di grande visibilità per tutte le città che, nello stesso week-end, godendo di una comunicazione fatta a livello unitario, a livello nazionale, mettono in mostra tutte le loro potenzialità dal punto di vista della ceramica artistica, con le loro produzioni.

D. – Con questa iniziativa avete voluto organizzare anche alcuni eventi a tema su ceramica e cibo, in occasione proprio di Expo. In che modo?

R. – E’ chiaro che la ceramica rappresenta degli oggetti di uso che sono presenti nelle case: il piatto è il mezzo con il quale viene presentato il cibo e nella storia del nostro Paese, la grande tradizione ceramica si è espressa con decori e forme che hanno saputo abbellire le più importanti tavole d’Europa e del mondo.

D. – Questo evento può far emergere un’Italia che valorizza al massimo l’attitudine al bello e al ben fatto?

R. – Pensiamo di rappresentare un po’ la sintesi dell’Italia: l’Italia dell’artigianato, che sa fare con le mani delle cose mirabili; l’Italia delle tradizioni antiche. Vogliamo che questo sia un appuntamento fisso, tutti gli anni. Cercheremo di promuoverlo sempre di più, perché diventi un punto di riferimento nel nostro Paese, per quel che riguarda l’artigianato artistico.

 








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