Polonia: le congratulazioni al neo-presidente Duda

Congratulazioni al neo presidente polacco Duda dopo la vittoria con il 51,55% dei voti al ballottaggio delle presidenziali contro il capo di Stato centrista Komorowski. La vittoria dell'avvocato 43enne potrebbe segnare il ritorno al governo di Kaczynski, leader del partito conservatore Legge e Giustizia. Adriana Masotti:

"Oggi si apre la strada per la vittoria alle elezioni legislative del prossimo autunno", dichiara apertamente la responsabile della campagna  elettorale dell’ euroscettico Andrzej Duda, dopo la vittoria alle presidenziali che proietta gli ultranazionalisti del partito Legge e Giustizia verso il ritorno al governo. Intanto al neo presidente giungono le congratulazioni degli altri capi di Stato: la cancelliera tedesca Angela Merkel si augura un ulteriore approfondimento del rapporto di fiducia tra i due Paesi riconoscendo alla Polonia  la disponibilità a tendere la mano per la riconciliazione e la partnership dopo i crimini della Germania nazista. In una nota la Casa Bianca "plaude al popolo polacco che si conferma un modello di libertà e democrazia nella regione attraverso il suo processo elettorale”. Gli Usa si dicono pronti a lavorare con Duda "per progredire sul fronte dei valori condivisi, per costruire una regione più democratica, prospera e sicura e per rafforzare la già forte partnership”. In un telegramma il presidente russo Vladimir Putin auspica "lo sviluppo di rapporti costruttivi" tra Russia e Polonia che "favorirebbe il rafforzamento della sicurezza e della stabilità in Europa".  "I venti che soffiano" in Polonia, Grecia e Spagna vanno in direzione opposta, ma tutti dicono che l'Europa deve cambiare, il commento del premier italiano, Matteo Renzi. Critico da Bruxelles Gianni Pittella, capogruppo dei Socialisti e democratici al Parlamento Ue, secondo cui il voto in Polonia, come quello in Spagna e la critica situazione greca, sono frutti avvelenati dell’austerità e, pur con scenari diversi, denunciano un incompiuto processo di integrazione europea con il “ritorno delle piccole patrie".