2015-05-25 11:11:00

Giornata bambini scomparsi, i minori migranti i più esposti


Fino a qualche anno fa, si parlava solo di allontanamento o di rapimento. Oggi quando si parla di minori scomparsi, non si può non pensare ai minori stranieri non accompagnati che finiscono inesorabilmente in una tratta di sfruttamento e di criminalità. Solo in Europa scompare 1 bambino al minuto e il 50% dei minori stranieri sparisce entro le 48 ore dall’arrivo nel Paese ospitante. In occasione della Giornata internazionale per i bambini scomparsi, Federica Bertolucci ha intervistato Ernesto Caffo, presidente di Telefono azzurro:

R. – Questo è un fenomeno che sta aumentando per quanto riguarda la presenza sempre più di ragazzi stranieri non accompagnati, di ragazzi che scappano dalle strutture di accoglienza. E questo d’altra parte è un segnale che c’è una realtà di bambini e adolescenti che non è accompagnata dagli adulti nello sviluppo e nella cura. Spesso, poi, questi bambini sono vittime di tratta, di sfruttamento, di abusi e questo deve essere colto come un segnale di disagio.

D. – Con la globalizzazione sono aumentati i casi dei minori migranti non accompagnati in Europa: che futuro hanno? Qual è la risposta delle istituzioni europee?

R. – È una risposta sicuramente molto frammentata, non coordinata e – devo dire – viene con grande ritardo. Noi lo abbiamo segnalato più volte, anche nella Conferenza europea, che abbiamo tenuto in Italia nell’ambito del semestre di presidenza italiano: dobbiamo veramente rimettere in gioco tutte le nostre risorse per permettere loro di raggiungere delle soluzioni che gli consentano di crescere in un posto stabile, con degli affetti e delle relazioni adeguate. Questo, poi, è un impegno che anche il Santo Padre ha lanciato, quando si è impegnato di poter far sì che questo tema fosse al centro dell’agenda di tutti.

D. – Quali sono i bambini maggiormente esposti e quali sono i rischi a cui vanno incontro?

R. – I bambini più esposti sono quei bambini che arrivano spesso attraverso linee di traffico, che passano non soltanto dal mare, ma anche attraverso l’area balcanica. Sono dei ragazzi che spesso sanno già dove andare perché, molte volte, sono utilizzati dalla criminalità organizzata. Poi ci sono quei bambini che, invece, molte volte lanciati in un futuro incerto dalle loro comunità e dalle loro famiglie, si trovano esposti ad una situazione di fragilità, abbandonati negli atri della stazione centrale di Milano e sono preda di adulti che possono utilizzarli a fini inadeguati. Quindi, questi bambini devono essere protetti e accolti in tutti i modi, il futuro dipende da loro e deve dare loro tutte le possibilità di crescere.








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