2015-05-24 11:25:00

Al carcere di Paliano la Croce della Gmg


Prosegue il pellegrinaggio della Croce della Gmg. Ieri, sabato 23 maggio, il simbolo per eccellenza delle Giornate Mondiali della Gioventù ha fatto visita ai detenuti del carcere di Paliano, in provincia di Frosinone. Ce ne parla Davide Dionisi:

La grande Croce di legno, che Giovanni Paolo II decise di affidare ai ragazzi del Centro Internazionale giovanile San Lorenzo di Roma, ha varcato ieri le imponenti mura della Casa di reclusione di Paliano. Il simbolo delle Giornate Mondiali della Gioventù è stato accolto e portato in spalla dai suoi ospiti che hanno pregato ai piedi della Croce. Tanta la commozione all’interno di una struttura che ha una peculiarità: quella di ospitare unicamente collaboratori di giustizia. Per questo, la presenza di questa Croce ha assunto un significato particolare. Così come ci ha spiegato la direttrice, Nadia Cersosimo:

“In questo Istituto ha un significato particolare. In tutti gli Istituti di pena, ma in tutti i posti in cui c’è un dolore, un disagio, comunque la Croce rappresenta una rinascita. Tuttavia qui, ciò avviene maggiormente, perché i nostri detenuti aspettano il momento del confronto con la Croce di Cristo. Attraverso di essa, passa il loro percorso di vita. Rendono alla Croce quello che è stato il male fatto e loro assumono il peso della Croce. Solo in quel momento si rendono conto di quello che è il passaggio della loro vita: da una vita di delinquenza, di male, ad una vita nuova. È quindi, una rinascita a nuova vita, a risorsa per la società”.

L’emozione e la commozione nella testimonianza di Claudio, uno dei ragazzi del Centro San Lorenzo che ha consegnato la Croce ai detenuti prima della liturgia:

“È stata una gioia, una grande gioia! Un’emozione talmente forte che mi riempie veramente il cuore di gioia. Portare la Croce qui, nel carcere di Paliano, è stato un motivo per dare ai detenuti qualcosa in cui credere. È stato davvero emozionante non solo per loro, ma anche per tutti noi del Centro San Lorenzo, perché vogliamo dare ai detenuti un’occasione di crescita”.

Alla vigilia del Giubileo della Misericordia, eventi come questi assumono un significato straordinario. Ne è convinto Don Bartolo Calderone, Missionario del Preziosissimo Sangue, che ha accompagnato gli ospiti durante la riflessione, proponendo loro alcuni brani del Vangelo:

“La Croce è il segno della misericordia di Dio, il segno di una misericordia che non conosce confini, che scende sin nelle profondità del male per recuperarlo al bene. Nella nostra vita, nella nostra storia, noi pensiamo che la vittoria sia dei crocifissori; invece sono i crocifissi quelli che vincono il mondo. E lo vincono quando entrano, insieme con Gesù, nel percorso della loro Via Crucis. Quando ci abbandoniamo anche noi, con la nostra personale croce alla Croce di Cristo, è Lui che la porta, è Lui che la redime, è Lui che ci salva”.








All the contents on this site are copyrighted ©.