A pochi giorni dal referendum del 22 maggio sulla ridefinizione costituzionale del matrimonio in Irlanda, i vescovi del Paese continuano i loro appelli per il no e ad invitare i fedeli a riflettere con attenzione sulle pesanti implicazioni di tale modifica per tutta la società.
La posta in gioco non è l’uguaglianza dei diritti
“Il matrimonio non è una costruzione sociale, ma l’unione complementare tra un uomo
e una donna, maschio e femmina, radicato nella natura stessa dell’umanità”, sottolinea
il primate irlandese, mons. Diarmuid Martin, in alcune riflessioni pastorali proposte
ai fedeli durante le Messe celebrate questa domenica nella parrocchie di Dublino.
In questo senso, continua, “il cambiamento proposto non è un semplice allargamento
dei diritti, ma un cambiamento profondo della filosofia che tiene unita una società
e che tocca e riguarda ogni cittadino”.
La vera uguaglianza riconosce la differenza tra i sessi
Dello stesso tenore il messaggio diffuso, sempre domenica, nelle parrocchie di Ossory
da mons. Seamus Freeman. “La posta in gioco – afferma - non è l’uguaglianza”, come
sostengono i fautori del sì, perché “la vera uguaglianza riconosce la differenza”:
quella esistente “tra l’unione tra due persone dello stesso sesso e quella tra un
uomo e una donna” aperta per sua natura alla vita. Questo del resto è il senso delle
attuali norme dell’articolo 41 della Costituzione irlandese che tutelano l’istituto
matrimoniale in quanto fondamento della famiglia.
Il matrimonio non è una questione privata, ma riguarda tutta la società
E sulla natura sociale del matrimonio quale unione tra un uomo e una donna si soffermano
anche le argomentazioni di mons. Denis Brenan, vescovo di Ferns. “Il matrimonio –
ribadisce nel suo messaggio - non è una questione privata. Esso riguarda la società.
Di più: nel tempo diventa essa stessa società ed è questo il motivo per cui la Costituzione
irlandese gli conferisce un riconoscimento speciale” .
Due documenti dei vescovi sul significato e l’importanza del matrimonio
La campagna dei vescovi irlandesi sul referendum del 22 maggio è iniziata lo scorso
dicembre con la pubblicazione del documento pastorale “Il significato del matrimonio”,
al quale, a marzo, è seguita una dichiarazione diffusa durante la sessione primaverile
della Conferenza episcopale e intitolata “Il matrimonio è importante: rifletti prima
di cambiarlo”.(L.Z.)
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