2015-05-18 17:02:00

Pensioni, bonus per 3.7 mln di persone. Con noi Treu


Dal governo via libera al decreto sulle pensioni dopo la sentenza della Consulta che ha bocciato il blocco dell’indicizzazione voluta dall’esecutivo Monti. Dal primo di agosto il bonus andrà a 3,7 milioni di persone, ridistribuendo, ha spiegato il premier Matteo Renzi, un tesoretto di 2 miliardi e 180 milioni. Giampiero Guadagni:

La soluzione dell'intricato nodo pensioni arriva con un bonus una tantum per 3 milioni 700 mila pensionati, vale a dire tutti quelli che prendono meno di 3.200 euro lordi al mese. Arriverà il primo agosto perché nel decreto viene fissata al primo del mese la data in cui verranno pagate le pensioni, a partire dal 1 giugno. Dal 2016 saranno riviste al rialzo le indicizzazioni delle pensioni fino a 3 mila euro. Inoltre,  con la legge di stabilità del prossimo autunno il governo interverrà per dare maggiore flessibilità a chi vuole andare in pensione.  Il premier Renzi spiega così l'intervento per decreto, reso obbligatorio dalla sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato lo stop all'adeguamento disposto nel 2011 dal governo Monti. La copertura è garantita  dal tesoretto svelato dal premier il mese scorso:  2 miliardi 180 milioni.

La platea definita dall'esecutivo esclude  670mila pensionati. Contro la decisione insorgono opposizioni e sindacati. Renzi contrattacca: impossibile il rimborso totale, molti  politici che oggi criticano hanno votato la riforma Fornero. Una soluzione di chiarezza verso i cittadini, sottolinea da parte sua il ministro del Lavoro Poletti che annuncia: nel decreto pensioni il governo ha stanziato un miliardo di euro per gli ammortizzatori sociali in deroga per il 2015. 

Per commento all'intervento del governo sulle pensioni, diamo la parola al giuslavorista Tiziano Treu, già commissario dell'Inps:

R. – Beh, la sentenza impone un rimborso, ma ammette la gradualità; non la esclude, quindi la ammette. La ratio, infatti, è di tutelare le persone, i pensionati, con reddito meno alto, e la gradualità quindi è ammessa. Come farla, io penso che sia nella discrezionalità del governo, quindi non dovrebbero esserci problemi. Naturalmente questa prima tranche, questa una tantum, viene annunciata appunto come una prima tranche di rimborsi. Aspettiamo, quindi, che si stabilisca poi un’andata a regime. La gradualità dovrebbe essere appunto intesa in questo senso: si restituiscono le indicizzazioni stabilmente, non solo una tantum, ma in modo graduato. E la gradualità è nella discrezionalità del legislatore.

 D. -  Lei, appunto, lo ha detto: ha parlato di indicizzazione per il futuro. Non si apre un buco, però, nei conti pubblici, secondo lei?

 R. – Sì, purtroppo, devo dire di sì. Secondo me, la decisione della Corte è molto criticabile e l’hanno criticata in tanti. Bisognava bilanciare meglio, infatti, l’esigenza di tutelare queste persone, magari stabilendo un livello basso, e le esigenze della finanza pubblica, che purtroppo la Corte non ha considerato a sufficienza. Quindi, il guaio è stato fatto, però la sentenza bisogna rispettarla ed io credo che la gradualità, se fatta in modo  corretto, riduca il danno.

 D. – Senta, per chiudere, Renzi ha detto che sarà utilizzato il cosiddetto “tesoretto”. Probabilmente a questo punto salteranno quelle che potevano essere delle misure  di contrasto alla povertà. In Italia si fa fatica ad indicare uno strumento unico appunto di lotta all’esclusione…

 R. – Purtroppo sì. Questo è un motivo che anche a me pare grave. Sarebbe stato meglio indicare quelle risorse per una qualche formula di sostegno alla povertà  - ce ne sono diverse e anche questo gruppo di associazioni ha fatto una proposta molto utile – piuttosto che dare una piccola indicizzazione a pensionati che magari – avendo 1300, 1400 euro al mese – stanno molto meglio di tanti poveri. Purtroppo questo. L’unico modo di ridurre il danno è: primo, graduare molto i rimborsi; secondo, recuperare un po’ di risorse dai pensionati ricchi. Fare, cioè, dentro il sistema previdenziale un po’ di solidarietà. Ci sono pensioni privilegiate e ricche che potrebbero alimentare in parte le pensioni povere e anche questa indicizzazione. Sarebbe un segno positivo.

 

 








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