Il governo della Repubblica islamica d'Iran “non esita a sostenere il popolo e il governo iracheni, perchè i due Paesi condividono la stessa storia e la stessa civiltà”. E' questa l'impressione raccolta dal patriarca di Babilonia dei caldei, Louis Raphael I, nel corso della sua visita iniziata il 12 maggio in Iran, dove il primate della Chiesa caldea si tratterrà fino al prossimo 22 maggio. Lo riferiscono all'agenzia Fides, fonti del patriarcato caldeo.
A Teheran incontro interreligioso
A motivare la visita del patriarca caldeo è stato anche l'invito rivolto a lui e ad
altri leader religiosi non musulmani, da Yonsei Ali - presidente iraniano incaricato
per le nazionalità e le minoranze religiose – e da Mohammad Shariamatdari, vice-presidente
iraniano per gli Affari esecutivi. I due rappresentanti del governo di Teheran e il
patriarca Luis Raphael, insieme all'arcivescovo caldeo di Teheran, Ramzi Garmou, hanno
preso parte mercoledì scorso a un incontro che ha visto anche la partecipazione di
un rabbino e di rappresentanti della Chiesa armena apostolica, e della Chiesa Assira
d'Oriente.
L'Iran condanna il terrorismo in Iraq
In margine all'incontro, lo Sheikh Yonsei Ali ha ribadito che l'Iran “sostiene l'integrità
territoriale e la sovranità nazionale di tutti i Paesi della regione”, messa oggi
in pericolo dai “gruppi terroristi e estremisti”, e si è augurato “che il popolo iracheno
riesca a espellere i gruppi estremisti e a ristabilire la sicurezza”. Il leader iraniano
ha anche confermato l'intenzione del suo ufficio di promuovere periodici incontri
con rappresentanti delle diverse comunità religiose.
Patriarca invoca il dialogo tra cristiani e musulmani e tra sciiti e sunniti
Nell'intervento pronunciato durante l'incontro, il primate della Chiesa caldea ha
contestato le operazioni di propaganda che dipingono l'Iran come un Paese chiuso e
retrogrado, ha ricordato il ruolo delle comunità cristiane autoctone nella costruzione
della civiltà della regione e ha richiamato il “ruolo influente” che l'Iran potrà
assumere a sostegno della stabilità regionale anche sul terreno del dialogo inter-religioso,
per favorire la convivenza e la collaborazione tra cristiani e musulmani e soprattutto
la riconciliazione tra musulmani sciiti e sunniti. Solo così – ha sottolineato il
patriarca – si potrà uscire dalla spirale di guerre e conflitti che stanno insanguinando
la regione e fanno soffrire popoli interi.
Cristianesimo religione di carità; l'islam religione di misericordia
“Il cristianesimo” ha detto tra l'altro il patriarca “è una religione di carità,
e anche l'islam è una religione di misericordia. Dio ci giudicherà tutti da come saremo
stati caritatevoli e misericordiosi gli uni con gli altri”. Al termine dell'incontro
Ali Yonsei ha donato al patriarca un quadro raffigurante Maria che porta in braccio
Gesù Bambino. I cattolici caldei oggi presenti in Iran sono circa 13mila, e la loro
cura pastorale è affidata a otto sacerdoti, compresi due di origine iraniana. (G.V.)
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