2015-05-15 12:50:00

Italia fanalino di coda in Europa per le politiche familiari


Le politiche familiari continuano ad essere marginali in Italia: un punto per cento in meno di Pil rispetto agli altri paesi europei. Per questo, nella giornata internazionale della famiglia, il Forum chiede una netta inversione di tendenza. Anche il presidente Mattarella, in un messaggio, auspica che questo istituto sia "posto al centro delle politiche sociali", perché "fornisce un contributo decisivo”. Alessandro Guarasci:

Spesso molto proclamata, ma nei fatti poco difesa. E’ da anni che la famiglia vive un momento difficile. C’è chi vorrebbe includere in questo istituto unioni tra persone dello stesso sesso, dimenticando che invece esso nasce dall’incontro tra un uomo e una donna. Ma anche la famiglia tradizionale non gode di ottima salute, come dice il presidente del Forum delle Associazioni Familiari Francesco Belletti:

“Abbiamo un debito di politiche familiari molto grave nel Paese. Ci manca un punto di Pil sulle politiche per la famiglia e per l’infanzia. In Europa siamo al 2,2 per cento e noi siamo all’1,4. Vuol dire 15-17 miliardi che potrebbero essere investiti sull’equità fiscale, sul sostegno alle famiglie giovani e sui bambini. Di questo probabilmente il Paese dovrebbe rendersene conto. Quindi noi facendo una giornata sull’alleanza tra le generazioni vogliamo mettere proprio a tema questo”.

Il governo però promette di ridisegnare il welfare familiare. Il bonus bebè è un primo passo. Ora, compatibilmente con i conti pubblici, pensiamo al quoziente famiglia, dice il sottosegretario al Welfare Franca Biondelli:

“Questo è un orizzonte da perseguire. In ogni legge di stabilità e anche in questa ci sarà sicuramente una particolare attenzione. Gli incontri di questa settimana col dipartimento della famiglia stanno a indicare questa volontà. E’ un valore aggiunto e forse in questi ultimi anni forse ci siamo un po’ dimenticati”.








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