2015-05-13 15:21:00

Intesa globale Santa Sede-Palestina: la soluzione "due popoli, due Stati"


La Commissione bilaterale tra la Santa Sede e lo Stato di Palestina nel corso dell’incontro odierno in Vaticano ha dichiarato concluso il lavoro sul testo dell’Accordo globale elaborato sull’Accordo di base siglato il 15 febbraio 2000. L'intesa raggiunta allora era stata firmata tra la Santa Sede e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp), quest'ultima tra Santa Sede e Stato di Palestina. Il testo ora verrà sottoposto per l’approvazione alle rispettive autorità, prima che sia fissata prossimamente una data per la firma delle parti.

La plenaria odierna, svoltasi in un “clima cordiale e costruttivo” – come si legge in un comunicato ufficiale – ha visto di fronte due delegazioni di alto livello che hanno riconosciuto il lavoro svolto in precedenza a livello informale dal gruppo tecnico congiunto, dopo l'ultimo incontro ufficiale tenutosi a Ramallah, in Palestina, il 6 febbraio 2014.

In particolare, si precisa nella nota, la Commissione – guidata da mons. Antoine Camilleri, sottosegretario per i Rapporti della Santa Sede con gli Stati, e dall’ambasciatore Rawan Sulaiman, viceministro degli Affari Esteri per gli affari multilaterali dello Stato di Palestina – ha “preso atto con grande soddisfazione dei progressi compiuti nella stesura del testo dell'accordo, che si occupa di aspetti essenziali della vita e dell'attività della Chiesa cattolica in Palestina”. Aspetti che lo stesso mons. Camilleri ha illustrato in un’intervista all’Osservatore Romano – libertà di azione della Chiesa, giurisdizione, statuto personale, luoghi di culto, la sua attività sociale e caritativa, i mezzi di comunicazione sociale e le questioni fiscali e di proprietà.

Ma il testo dell’Accordo, sottolinea nell’intervista mons. Camilleri, esprime in particolare “l’auspicio per una soluzione della questione palestinese e del conflitto tra israeliani e palestinesi nell’ambito della Two-State Solution e delle risoluzioni della comunità internazionale, rinviando a un’intesa tra le parti”. Sarebbe “positivo – conclude il capo della delegazione vaticana – che l’accordo raggiunto potesse in qualche modo aiutare i palestinesi nel vedere stabilito e riconosciuto uno Stato della Palestina indipendente, sovrano e democratico che viva in pace e sicurezza con Israele e i suoi vicini, nello stesso tempo incoraggiando in qualche modo la comunità internazionale, in particolare le parti più direttamente interessate, a intraprendere un’azione più incisiva per contribuire al raggiungimento di una pace duratura e all’auspicata soluzione dei due Stati”. (A cura di Alessandro De Carolis)








All the contents on this site are copyrighted ©.