2015-05-10 13:00:00

I giovani di Roma in cammino al Divino Amore per affidarsi a Maria


I giovani della diocesi di Roma al Divino Amore: si è trattato del tradizionale pallegrinaggio notturno al santuario romano, che si ripete ogni sabato, da aprile ad ottobre.  Durante il cammino sono state fatte due tappe di riflessione: una al sacrario delle Fosse Ardeatine e l’altra all’ospedale per la riabilitazione neuromotoria Santa Lucia, con una preghiera dedicata ai perseguitati, ai malati, ai deboli e ai sofferenti. Il servizio di Marina Tomarro:

In cammino nel silenzio della notte passando accanto alle case, attraversando strade e campagne della periferia per arrivare alle prime luci dell’alba al Divino Amore, lì dove c’è Maria, Stella del Mattino. Sono stati oltre 300 i giovani della diocesi di Roma che hanno partecipato al pellegrinaggio notturno al santuario mariano. Le loro emozioni:

R. – Io ho partecipato anche lo scorso anno, ed è stata una grande emozione. Quest’anno ero un po’ titubante, ma poi ho detto: ‘No, ci devo andare’, perché un’esperienza del genere è sempre significativa.

D. – Cosa ti lascia?

R. – Mi lascia tanta gioia, pace e serenità.

R. – Quando mi hanno invitato al pellegrinaggio da mezzanotte in poi, al quale avrebbero partecipato moltissime persone, mi sono ricordato di un pellegrinaggio nel mio Paese, l’Ecuador, che si fa a Quito, sempre da mezzanotte alle sei del mattino. E' un po' la stessa cosa e vedere una manifestazione religiosa così grande a Roma, è sempre bello!

R. – Per me è un’emozione molto, molto forte che mi accompagna sin dall’inizio del percorso e soprattutto mi fa sentire parte di una famiglia. E la forza del Signore nella preghiera di tutti quanti è un accompagnamento costante.

R. – Ho deciso di parteciparvi perché penso che sia un’occasione unica quella di fare molti chilometri a piedi insieme a dei fratelli e delle sorelle, tutti sotto un unico simbolo: quello della Croce.

D. – Cosa ti hanno detto i tuoi amici quando hai annunciato loro di partecipare a questa iniziativa?

R. – L’ho detto a poche persone: sono rimasti stupiti.

R. – Contenti, perché molti di loro sono qui, tra cui i ragazzi dell’università.

D. – In questo incontro andiamo incontro a Maria: la figura della Madonna, nella tua vita, quanto è importante?

R. – E’ importante perché è una figura materna che protegge e che dà amore, soprattutto una serenità, grande.

R. – La Madonna è la mamma di tutti. Quando c’è bisogno di un abbraccio ti affidi a lei e sotto al suo manto ti abbraccia.

R. – E’ una Madre nel momento in cui non c’è la madre sempre presente, quindi è una guida.

E questa iniziativa diventa anche un’occasione per ringraziare la Madonna per l’anno pastorale che sta per volgere al termine. Il vescovo ausiliare Lorenzo Leuzzi, che ha accompagnato i giovani lungo il cammino:

R. – Per i giovani il pellegrinaggio è sempre un’esperienza molto intensa, perché richiama loro il senso della fatica nel camminare, ma anche nel progettare. Ed è per questo che la diocesi di Roma vuole offrire, a conclusione di un anno pastorale e soprattutto per tanti giovani che si apprestano a vivere poi gli esami universitari, un’occasione per rivivere l’esperienza dell’incontro con il Signore, dopo un lungo percorso notturno, perché si possa ripartire e i giovani ritrovare nuovo slancio per motivare con sempre maggiore fiducia le scelte che in questo tempo sono sempre più compresse. Ecco perché il pellegrinaggio è una grande occasione per rimotivare il proprio impegno di studio, di ricerca e anche di progettualità.








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