Questa mattina sospetti estremisti di Boko Haram hanno attaccato una scuola a Potiskum nel Nord-Est della Nigeria facendo esplodere due bombe. Alcuni studenti sono stati feriti da colpi di arma da fuoco, mentre altri 45 sono rimasti contusi gettandosi dalle finestre e cercando di fuggire. La carica che un kamikaze portava è esplosa prematuramente nel parcheggio dell'edificio, mentre un secondo ordigno è stato azionato nel dormitorio, che però i ragazzi avevano già lasciato per andare nelle aule.
Liberato sacerdote rapito
Sempre dalla Nigeria è giunta la notizia della liberazione
di padre Innocent Umor, il sacerdote cattolico rapito nelle prime ore del mattino
del 4 maggio nella sua parrocchia di Ikanepo, nella diocesi di Idah, nello Stato di
Kogi, nel centro sud della Nigeria. Lo riferisce all’Agenzia Fides padre Patrick Tor
Alumuku, direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Abuja,
che afferma di aver appreso la notizia della liberazione di p. Umor, da due sacerdoti
di Idah. “Padre Umor è stato rilasciato due giorni dopo il rapimento. Non si conoscono
le circostanze esatte della liberazione ma si sa che i rapitori si erano messi in
contatto il Vescovado locale”. Il rapimento sarebbe stato comunque un atto della criminalità
comune e non di matrice terroristica.
Caos profughi nel Nord
Intanto, la situazione umanitaria nel nord del Paese
continua ad essere drammatica. Il governo del Niger, infatti, ha espulso oltre 3.000
nigeriani, fra i quali moltissimi profughi, fuggiti dalla violenza dei famigerati
Boko Haram. Nei tre giorni di marcia fino al confine, secondo testimoni, almeno 12
di essi sono morti per il caldo. La protezione civile della Nigeria ha reso noto di
essere stata allertata dal Niger e di aver inviato lungo la frontiera tra i due Paesi
uomini e mezzi per raccogliere i profughi esausti.
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