2015-05-08 19:12:00

Gb: conservatori di Cameron conquistano maggioranza assoluta


331 seggi sui 650 totali: un risultato contro ogni previsione in Gran Bretagna quello riportato dai conservatori del premier David Cameron alle politiche di ieri, ottenendo la maggioranza assoluta alla Camera dei Comuni. Potranno quindi governare da soli. Il servizio di Giada Aquilino:

David Cameron ha già avviato la formazione del nuovo governo, annunciando la conferma di George Osborne come cancelliere dello Scacchiere, ossia ministro delle Finanze. Rimangono all’Interno Teresa May, agli Esteri Philip Hammond, alla Difesa Michael Fallon. Cameron mette così nero su bianco la sconfitta di laburisti, euroscettici e liberali. Immediate le dimissioni dei segretari dei tre partiti: Ed Miliband del Labour, Nigel Farage dell'Uk Indipendence Party - rimasto fuori anche dalla Camera dei Comuni - e Nick Clegg dei Lib-Dem. Affermazione invece dei nazionalisti scozzesi, che hanno ottenuto 56 seggi dei 59 a loro assegnati. Dopo l’incontro con la Regina Elisabetta, Cameron ha voluto confermare il referendum del 2017 sul futuro della Gran Bretagna nell’Unione Europea. Parlando di fronte all'ingresso del n°10 di Downing Street, ha anche promesso di governare per tutto il Regno Unito, riferendosi alle quattro regioni che formano il Paese: Inghilterra, Galles, Scozia, Irlanda del Nord. A proposito della Scozia, ha detto di voler creare “il governo decentrato più forte al mondo”. Al riconfermato premier britannico, congratulazioni a livello internazionale: tra i primi a telefonargli, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

Sui risultati della tornata Eugenio Bonanata ha intervistato Daniele De Luca, docente di Storia delle relazioni internazionali all'Università del Salento:

R. - Ancora una volta i sondaggi si sono rivelati assolutamente fallaci. Se qualcuno prevedeva, o sperava, in un testa a testa tra i due maggiori partiti in Gran Bretagna, è stato totalmente smentito da questo risultato con la vittoria quasi a mani basse da parte dei conservatori di Cameron.

D. – Qual è il significato, il valore di questa vittoria?

R. – C’era una fortissima spinta anti-europeista, sicuramente così era sembrato soprattutto nelle ultime elezioni europee. Questo sembra riportare un po’ tutto sulla linea di partenza, perché è vero che il partito conservatore non ha una fortissima simpatia nei confronti dell’Europa, ma di sicuro ha degli impegni presi che sicuramente manterrà. Il rafforzamento del governo di Cameron probabilmente farà sì che il nuovo governo possa andare sulle vecchie linee conservatrici, di protezione dell’economia britannica. E ha confermato ancora una volta la scelta di non entrare nella zona euro.

D. – Quindi, a livello economico, nessuna sorpresa…

R. - Credo che l’economia britannica continuerà su questa strada. Non dimentichiamo che, nonostante i governi conservatori, lo stato sociale britannico è sicuramente uno dei più forti nel sostenere le popolazioni più disagiate.

D. – I nazionalisti scozzesi hanno messo a segno un ottimo risultato. Questo influenzerà la politica del governo Cameron?

R. – Teniamo presente che nel marzo dello scorso anno, invece, gli indipendentisti scozzesi sono stati sconfitti nel referendum. È vero che un partito indipendentista può avanzare, ma la maggior parte della popolazione scozzese si rende conto che allontanarsi dalla corona può creare seri problemi da un punto di vista economico alla Scozia stessa. Questo la popolazione lo sa. E quindi: è vero, c’è questa avanzata indipendentista, ma la Scozia rimarrà all’interno dell’Unione.

D. – Come valutare la scelta dei leader dei principali partiti sconfitti che si sono immediatamente dimessi?

R. – Io mi sarei meravigliato del contrario, perché nei Paesi di tradizione anglosassone ci si assume l’onere della sconfitta. A noi probabilmente sembra una cosa strana, perché, in casi estremamente rari si è vista una cosa del genere anche in Italia. L’assunzione di responsabilità, invece, fa parte della tradizione politica dei popoli anglosassoni.








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