2015-05-07 13:01:00

Il dramma esistenziale di una famiglia al centro del film "Forza Maggiore"


Esce oggi uno dei film più interessanti della stagione cinematografica, "Forza maggiore", diretto da un solidissimo regista svedese, Ruben Östlud, che è stato applaudito nei più importanti festival internazionali, vincitore del Gran premio della Giuria a Cannes lo scorso anno nella sezione “Un certain regard”. Il servizio di Luca Pellegrini:

(Clip Film) Tomas: Hai visto che forza! Che spettacolo!

Ebba: Ma saremo al sicuro? A me non sembra!

Tomas: Certo, tutto sotto controllo…

Figlio: Papà!

Tomas: Va tutto bene…

Figlio: Papà, papà!!!

Ebba: Tomas!

Prima scherzano divertiti, poi si alzano le grida. La valanga che sta per abbattersi su Tomas, Ebba e i loro due bellissimi bambini - sono una famiglia svedese serena e coesa in vacanza sulle Alpi francesi - si sfarinerà poco prima di travolgerli, producendo soltanto un soffice pulviscolo bianco. Ma se fortunatamente non mieterà vittime e soltanto molto spavento, quello che accade in quegli istanti segnerà, ferendoli drammaticamente, i rapporti che così felicemente li univano. Il loro matrimonio entra in crisi per la codardia e la debolezza dimostrata dal papà, visto prima come un uomo forte e sicuro di sé: infatti, anziché pensare alla protezione e alla salvezza dei figli, nel momento del pericolo Tomas fugge con il suo cellulare in mano. Ebba non riesce a perdonarlo, i due ragazzini sentono che tutto sta franando nella loro vita. Sarà difficile ricomporre i ruoli, ammettere i propri limiti, perdonare e ricostruire. Ruben Östlud dirige un film con una mano sicurissima e originale che ha al centro la vita di una famiglia e gli inaspettati comportamenti degli esseri umani. E' un teso e credibilissimo dramma esistenziale, alleggerito da alcuni momenti di plausibile ironia in cui la Natura - come è avvenuto drammaticamente in questi giorni - dimostra la sua potenza e l'uomo la sua debolezza. "Tomas - afferma il bravo regista - fronteggia il fatto di non essere riuscito a nascondere la più basilare delle pulsioni: l'istinto di sopravvivenza. Vive un dilemma, perché è duro ammettere di aver fatto quello che ha fatto, ma è duro anche continuare a mentire". Sarà costretto a percorrere un doloroso e umile cammino di autocritica, mentre Ebba, assumendosi il ruolo responsabile di madre e di moglie, dopo essere scivolata lungo i meandri del rifiuto e della disapprovazione, sarà capace di compiere, per il bene il futuro della famiglia che ama, un grande gesto di riconciliazione. Intimo e coinvolgente nella sua drammatica progressione narrativa, il film di Östlud si chiude inaspettatamente con un finale liberatorio - e non consolatorio - in cui i protagonisti agiscono con un senso della solidarietà, svelando il loro vero volto dinanzi agli altri personaggi del film, e a tutto il pubblico.








All the contents on this site are copyrighted ©.