Delegati di diversi movimenti della Gioventù Operaia Cristiana sono riuniti fino al 3 maggio a Popenguine, in Senegal per discutere di lavoro ed emigrazione. All’incontro, sul tema “Il lavoro decente e la giustizia sociale, una sfida per i giovani lavoratori africani”, prendono parte anche la Commissione Giustizia e Pace della Conferenza episcopale senegalese, l’Ufficio Internazionale del Lavoro, rappresentanti della Chiesa senegalese e dello stato.
L’emigrazione e le possibilità di avere un futuro nei Paesi di origine
All’ordine del giorno anche le conseguenze nefaste
dell’emigrazione. “Vogliamo capire perché, come giovani, non abbiamo il diritto di
sperare in un avvenire là dove siamo nati, là, da dove noi veniamo – afferma Amélie
Perras, presidente internazionale del Coordinamento internazionale della Gioventù
Operaia Cristiana. – perché dobbiamo sempre riflettere su dove cercare lavoro, perché
non siamo capaci di costruire, come uomini degni, un vero lavoro, una vera vita …
dobbiamo capire … come possiamo trasformare questa realtà dell’immigrazione”. Per
Amélie Perras, riferisce il portale della Chiesa senegalese, occorre far capire ai
giovani quali sono gli effetti dell’immigrazione offrendo anche testimonianze di giovani
di altri paesi ed è inoltre necessario far comprendere che bisogna essere attori laddove
ci si trova, perché non si scelga sempre di emigrare.
Formare alla responsabilità e far conoscere ai lavoratori i loro diritti
Amélie Perras sottolinea anche la necessità di una
formazione alla responsabilità, perché i giovani possano essere attori nella società
e nella Chiesa e per dar vita ad un piano d’azione nell’Africa Occidentale e Centrale.
Circa la realtà dei lavoratori domestici Amélie Perras evidenzia il fatto che in molti
non conoscono i loro diritti, che non si fanno rispettare come lavoratori e come uomini
degni. Proprio a fronte di ciò la Gioventù Operaia Cristiana offre sostegno e insieme
all’ufficio Internazionale del Lavoro sviluppa iniziative per la promozione del lavoro
decente, soprattutto riguardo ai lavoratori domestici. In Senegal e in Camerun, ad
esempio, la Gioventù Operaia Cristiana ha dato vita a centri di formazione per permettere
ai lavoratori domestici di conoscere i loro diritti e di difendersi di fronte alle
illegalità. (T.C.)
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